Regia di Sergio Citti vedi scheda film
Sergio Citti si rivela ancora una volta abile regista nel mostrare in maniera grottesca e paradossale una sorta di Armata Brancaleone, a metà tra fiaba e realtà, nella disperata ricerca di qualcosa da mettere nello stomaco. Grazie anche a un Benigni in gran forma e a due spalle d’eccezione come Franco Citti e Ninetto Davoli, il film non può non evocare una sorta di Pinocchio itinerante, viaggiando in un’Italia rurale dove via via i personaggi si aggiungono alla compagnia di disperati fino a un epilogo quanto mai paradossale (forse,unica critica al film, in quest’ultima parte si perdono un po’ le fila della narrazione e si calca la mano nel voler a tutti i costi cercare di rimanere sopra le righe). Una “Grande Abbuffata” all’incontrario, film a tratti cinico ma con ottimi spunti satirici, interessante anche per rivedere un’Italia che non c’è più.
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