All'inizio ci sono due "morti di fame" che rovistano nell'immondizia per procurarsi qualcosa da mangiare. Poi, attraverso molteplici traversie, il gruppo si infoltisce, i tentativi di cibarsi pure, ma gli esiti sono sempre all'insegna dell'insuccesso e della frustrazione. Si finirà, al seguito di una specie di santone, tra vette innevate, ad ascoltare musica da banda, ma con la fame ancora insaziata. Una "parabola" sulla fame dei miseri. Strambo, poetico, inclassificabile, con un cast folle, come tutti i film di Citti. C'è anche una versione televisiva in tre puntate.
Perennemente poveri affamati con sogni di pietanze tipiche e succolente, in giro tra il Lazio e la Toscana. Il film è una perla del cinema italiano con un cast eccezionale, tra i quali uno dei migliori Benigni mai visti. Da vedere assolutamente. Voto 10.
Una squisitezza di rara bellezza del cinema italiano.
Si consiglia vivamente di visionare l'intero film a digiuno (un po' per rispetto e un po' per empatia) e nella versione originale di 170 minuti.
Voto: 10 succulento
“Film tv ‘con poca carne al fuoco’ e squilibrato dalla riduzione operata per le sale cinematografiche” Surreale favola comico-grottesca, vietato vederla a pancia piena. Riuscirà Giorgio Gaber, moderno Gesù, a placare la fame dei pellegrini F. Citti e N. Davoli ai quali poi si aggiungono Benigni e, man mano che attraversano l’Italia, tanti altri.
Si respira una confortante aria pasoliniana ne Il minestrone, un’eco che diventa salutare poiché fa risuonare altissima quella poetica degli istinti primari che ebbe nello scrittore uno dei suoi più sensibili e romantici cantori. Non avrebbe potuto esserci altro e più adeguato nume tutelare e Sergio Citti, fratello di Franco, già Accattone (dunque… leggi tutto
Mi dev'essere passata in visione la versione tv con 3 puntate da ca.55' l'una perche' ricordo la Carlisi e anche la Francesca Reggiani (che non ho visto ma solo letto ...) comunque non ho capito nulla di questo strampalato (come gia' evidenziato da qualcuno) Film del 1981 ! Da dimenticare di corsa.voto.0. leggi tutto
“Cintura nera di come si schiva la vita”, Michele Rech in arte ZeroCalcare, classe 1983 from Arezzo, Francia e Ponte Mammolo, compie con questo “Quando Muori Resta a Me”, facente parte del suo…
TFF 41 - RETROSPETTIVA SERGIO CITTI "Ammazza quanto cielo c'è!!!"
Si può essere brutti, sporchi, cattivi, ma soprattutto affamati, e anche contemporaneamente poeti.
Poeti ignoranti, ma affamati di vita. In tutte le accezioni possibili.
"Se magna, se beve, e poi se fa er vento!!" Due poveracci (Franco Citti e Ninetto Davoli) che frugano nei bidoni dell'immondizia rubando i…
Si respira una confortante aria pasoliniana ne Il minestrone, un’eco che diventa salutare poiché fa risuonare altissima quella poetica degli istinti primari che ebbe nello scrittore uno dei suoi più sensibili e romantici cantori. Non avrebbe potuto esserci altro e più adeguato nume tutelare e Sergio Citti, fratello di Franco, già Accattone (dunque…
Questo post è dedicato a Roberto Benigni. Ringrazio in primis tutti coloro che leggeranno questo lungo, lunghissimo articolo. Buona lettura! Ma chi… segue
Siamo a Roma. Siamo alla periferia della capitale, dove palazzoni grigi si stagliano mostruosamente contro il cielo. Sul ciglio di una strada quasi deserta un cagnone nero rovista tra i sacchi della spazzatura in cerca di cibo. «Pussa via!». Una pedata nel culo e la povera bestia è costretta a fuggire. Un'altra povera bestia, questa volta umana, inizia a…
Per nostra fortuna il cinema di Citti non è mai riuscito a soddisfare la sua fame, a diventare l’opera di un regista appagato di un borghese agiato. La sua favola rimane sempre sospesa tra sogni e bisogni dove la morale può anche essere difficile da capire ma il problema dello sfamarsi resta li sempre in agguato pronto a complicarci la vita. Quando non si ha niente da…
L’ 11 ottobre 2005 moriva ad Ostia il romano Sergio Citti, fratello dell'attore Franco Citti, caso raro di regista e sceneggiatore proletario. Dotato di un personale tocco registico (spaziava con facilità…
Sergio Citti si rivela ancora una volta abile regista nel mostrare in maniera grottesca e paradossale una sorta di Armata Brancaleone, a metà tra fiaba e realtà, nella disperata ricerca di qualcosa da mettere nello stomaco. Grazie anche a un Benigni in gran forma e a due spalle d’eccezione come Franco Citti e Ninetto Davoli, il film non può non evocare una sorta di…
Ecco, questo è uno di quei film che oggi sarebbe impossibile non solo realizzare, ma perfino concepire. Non c’è più la RAI coraggiosa di quei tempi, non c’è più Citti, non c’è più una società in grado di recepire e sostenere un’idea di cinema (e televisione) così candidamente politica e, insieme,…
Mi dev'essere passata in visione la versione tv con 3 puntate da ca.55' l'una perche' ricordo la Carlisi e anche la Francesca Reggiani (che non ho visto ma solo letto ...) comunque non ho capito nulla di questo strampalato (come gia' evidenziato da qualcuno) Film del 1981 ! Da dimenticare di corsa.voto.0.
e ancora... - "Segretario particolare" (Italia, 2005) ore 20:35 su Espansione TV (canale 19 DDT) - "Latin Dragon" (USA, 2004) ore 23:00 su Espansione TV (canale 19 DDT) - "Tuo figlio è mio" (film non ancora presente…
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Commenti (8) vedi tutti
No comment, :-( voto zero.
commento di stokaiserSimpatico e originale. 7,5
commento di BradyUn film da guardare con lo stato d'animo adeguato. Io l'ho visto in prima visione nel lontano 1981. Eravamo in 2 o 3 persone in sala. Memorabile. 8
commento di putrellaPerennemente poveri affamati con sogni di pietanze tipiche e succolente, in giro tra il Lazio e la Toscana. Il film è una perla del cinema italiano con un cast eccezionale, tra i quali uno dei migliori Benigni mai visti. Da vedere assolutamente. Voto 10.
commento di SuperFioreUna squisitezza di rara bellezza del cinema italiano. Si consiglia vivamente di visionare l'intero film a digiuno (un po' per rispetto e un po' per empatia) e nella versione originale di 170 minuti. Voto: 10 succulento
leggi la recensione completa di ProfessorAbronsiusTre ore di fame per la TV
leggi la recensione completa di tafo“Film tv ‘con poca carne al fuoco’ e squilibrato dalla riduzione operata per le sale cinematografiche” Surreale favola comico-grottesca, vietato vederla a pancia piena. Riuscirà Giorgio Gaber, moderno Gesù, a placare la fame dei pellegrini F. Citti e N. Davoli ai quali poi si aggiungono Benigni e, man mano che attraversano l’Italia, tanti altri.
commento di marco biBellissimo, un capolavoro! Il finale è strepitoso, grande Giorgio Gaber.
commento di lonestar