Regia di Roberto Albanesi, Lorenzo Lepori vedi scheda film
Un omaggio spassionato e coraggioso al celebre fumetto per adulti oggi ricercatissimo tra i collezionisti. Purtroppo il risultato finale non è all'altezza a causa di un budget stringato e ad attori poco più che improvvisati.
Prima di presentarsi ad un appuntamento galante, Simone (Simone Chiesa) si reca dal parrucchiere. Trovando chiuso l'abituale negozio decide di entrare in un nuovo locale, dallo strano nome di "Un diavolo per capello". Mentre attende il suo turno gli capita sotto gli occhi un vecchio fumetto "gigante" della serie... Catacomba. L'albo contiene quattro storie.
Evil tree (***)
Lo sceneggiatore Antonio Tentori è in crisi creativa. Per riuscire a scrivere qualcosa si reca in un posto isolato, perso nella campagna e immerso nella natura. L'arrivo improvviso di due volgari motocicliste, che fanno allusioni circa un albero stregato, stravolge -brutalmente- la tranquillità del posto.
Alien lover (**)
Tamara (Simona Vannelli) viene ritrovata all'aperto dal marito: è semisvenuta, spossata e completamente nuda. La ragazza vaneggia circa un amante "alieno" ma il compagno non è convinto, pensa di essere tradito e si sfoga con due inaffidabili amici: proprio loro, vestiti con maschere mostruose, tentano in seguito di brutalizzare Tamara, arrivando persino ad uccidere il marito.
Una messa nera per Paganini (**1/2)
Un anziano appassionato di musica colleziona rari oggetti artistici, tra i quali originali spartiti di Paganini. Quando Pascal (Pascal Persiano), amante della moglie, viene invitato dal collezionista con la stessa passione musicale, ben pensa di uccidere -d'accordo con la fedifraga consorte- l'uomo. Ma il pezzo più raro della prestigiosa collezione, celato in cantina, scombina i piani dei due amanti diabolici.
La maschera della morte rossa (**1/2)
Ligeia (Simona Vannelli) si taglia le vene e viene definitivamente uccisa in vasca da bagno dall'allucinato compagno. Questi imbastisce un rituale misterico con la salma della defunta. La presenza dell'officiante Morella (Eleonora Sinotti), attrae l'uomo che si ritrova sessualmente "aggredito" finendo per fare sesso con la ragazza, nello stesso letto con il cadavere della ex.
Strane sincronicità, ovvero metonimie: Lorenzo Lepori è stato uno dei migliori fumettisti ingaggiati dalla Ediperiodici, per la quale casa editrice (tra tante testate) ha composto oggi ricercati numeri di Storie Blu, Le forze del male e -soprattutto- Oltretomba. Ecco appunto: il mitico fumetto qui omaggiato rappresenta una delle migliori pubblicazioni del periodo (assieme a quella già in passato celebrata -solo per referenza nel titolo- dai Manetti Bros, Zora, la vampira). Qui il formato della rivista è sballato (esisteva il "gigante", ma non spillato ed era costituito da una lunga storia conclusiva). Certo, si tratta di sofismi ma alla fine -quello che conta- è che un omonimo del già citato disegnatore -ovvero Lorenzo Lepori-produce e dirige un curioso ed estremo film che fa dell'eccesso (estremo quanto la povertà di budget) il suo punto di riferimento. Così, forte del contributo di Tentori (sceneggiatore e anche interprete nei panni di se stesso) e delle tavole appositamente realizzate dal Lepori disegnatore che danno al film un taglio stile Creepshow (richiamo effettuato anche dalla ironica cornice diretta da Roberto Albanese), il regista mette insieme quattro racconti che sembrano uscire -di peso- dall'ultimo corso di Oltretomba, quello contraddistinto dalla scritta -in prima di copertina- "nuova serie": episodi violentissimi e intrisi di erotismo sconfinante nell'hard con presenza di una fellatio pre-evirazione ed ulteriore rapporto "orale", perpetrato a piena bocca da Morella.
Certo, nel complesso il coraggio e le intenzioni stridono con un budget pressochè inesistente che grava anche sui modesti spfx opera del braccio destro di Sergio Stivaletti (David Bracci). Anche la musica non contribuisce a rendere migliore questa (comunque curiosa) divertita celebrazione di un'epoca del fumetto oggi definitivamente tramontata. Nel complesso, anche grazie alla estrema sintesi, Catacomba saprà essere apprezzato dai nostalgici del cinema trash (lo stile di Polselli aleggia per tutta la durata del film) che sono certamente già in attesa dell'ultima fatica di Lepori: Notte nuda, presentato in anteprima in febbraio durante un Festival milanese, e attualmente in attesa di distribuzione.
Curiosità
Il collezionista delle opere di Paganini ricorda il protagonista di un episodio presente ne Il giardino delle torture (là occultato in cantina stava Edgar Allan Poe); mentre il rapporto necrofilo offerto dalla Vannelli (la Ligeia suicida) ricorda analoghe scene interpretate dal Kieran Canter di Buio omega. Curiosa poi La presenza di Pascal Persiano, qui estimatore delle opere di Paganini e (in passato) presente sul set di Paganini horror diretto da Luigi Cozzi.
... veramente oltre!
"Lo spirito dei morti ci sovrasta misterioso poiché già sapiente di quello che noi cerchiamo giorno dopo giorno": questa la frase che campeggiava in prima pagina assieme al titolo dell'episodio nella serie originale di Oltretomba. È nel mese di giugno del 1971 che esce il numero 1 (vagamente ispirato al film di George A. Romero di qualche anno precedente) intitolato I morti viventi. Tale è il successo -garantito anche dai bei disegni- che in breve al fianco della serie regolare (tascabile) si aggiunge la pregevole versione con inediti a colori (1972) e, davvero intrigante, il formato gigante (1973). Per un totale -al netto di una manciata di speciali- di: 300 numeri in b/n, 115 giganti e 80 a colori. Ancora a distanza di tempo, nell'arco di tre anni (dal 1990 al 1993) la Ediperiodici ne ristampa alcuni albi in un formato classico (ma con due numeri per albo): con alcune varianti. Escono 19 numeri (quindi 38 storie) potenziate con inserti più hard appositamente composti per la "seconda edizione". Sono, invece, semplici ristampe Oltretomba collezione (83 numeri doppi), I capolavori di Oltretomba colore (9 numeri doppi) e I racconti macabri (9 numeri) ristampe del gigante ma in formato pocket.
Il Dvd 30 Holding propone il film nella versione 1.85:1 e con audio stereo 2.0. I titoli di coda finiscono sulla battuta del mefistofelico barbiere dopo 1h10m01s di durata.
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