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La mélodie

Regia di Rachid Hami vedi scheda film

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La recensione su La mélodie

di maghella
6 stelle

Renély

La mélodie (2017): Renély

Periferia parigina, scuola media. Un maestro di violino viene ingaggiato dalla scuola per un corso extrascolastico musicale, il progetto prevede di creare un gruppo di violinisti capaci di suonare a fine anno scolastico  un brano musicale con la Filarmonica parigina. Il gruppo formato da una quindicina di ragazzini è molto indisciplinato e sempre pronto a creare momenti di tensione, il maestro Simon non è del tutto sicuro di essere adeguato per un compito così fuori dalla sua portata, quello di insegnare è solo un ripiego momentaneo dovuto alla mancanza  di scritture in gruppi musicali. La presenza di Arnold, un allievo molto dotato, fa scaturire in Simon la voglia sincera di fare di questo progetto utopistico una realtà possibile. I ragazzini si litigano continuamente,  prendono sotto gamba le esercitazioni fino al quando la prova generale con il maestro di musica della Filarmonica li mette davanti al loro fallimento. Nei ragazzi nasce la voglia di riscattarsi, di riuscire in qualcosa di apparentemente irraggiungibile. Decidono così di unirsi intorno ad Arnold e di studiare seriamente per suonare dignitosamente  nel concerto di fine anno. Simon riesce a creare un  vero gruppo di lavoro che unisce allievi, insegnanti e genitori, e comprende che la nuova gioia nel suonare è per lui proprio quella di insegnare è trasmettere ai giovani la sua passione e amore per la musica.

Il film sulla carta, per i miei gusti, avrebbe avuto tutto per piacermi molto. Purtroppo non è stato così. La prevedibilità degli eventi, le scelte registica sui tempistiche mi hanno reso il film in molti punti noioso, proprio perché la soluzione finale non solo non ha riservato nessuna sorpresa, ma non ha dato  alcuna emozione (e io sono una che si emoziona facilmente su certe tematiche). Sono  bravissimi i piccoli attori, semplici, spontanei e diretti....forse pure troppo. Pare quasi  che la regia e la sceneggiatura si siano adagiati e affidati troppo alla spontaneità dei piccoli attori.

Come si direbbe con un gergo scolastico: no  si è sforzato più di tanto, sufficiente.

 

 

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