Regia di Rachid Hami vedi scheda film
Ennesima variante su ragazzi talentuosi che, partendo da condizioni svantaggiate, riescono a farsi strada, "La melodie" poteva facilmente scivolare nel banale, invece riesce a dare mordente ad una storia tutto sommato prevedibile grazie ad un cast affiatato ed a più di un valido spunto di riflessione sulle difficoltà di affrontare il percorso
Di film su piccoli talenti che, con tenacia e combattendo spesso la sfiducia degli adulti e le avversità economiche, riescono a farsi strada è pieno il mondo del cinema (dal nostro "Ragazzo di Calabria" a "Billy Elliot" e tanti altri). E se la prevedibilità della storia e del suo progressivo dipanarsi sono per certi versi scontate, va comunque dato atto al regista di aver saputo raccontare bene il mondo difficile delle scuole di periferia più e meglio di altre pellicole, concentrando l'attenzione soprattutto sulle dinamiche di gruppo che portano progressivamente al coinvolgimento degli alunni meno dotati ad opera di quelli più predisposti. E così la musica del violino, che i ragazzi approcciano prima con scetticismo misto a dileggio, ma che poi vivono come occasione anche di riscatto sociale, sarà la via maestra per portare alcuni a spiccare il volo ma anche il pretesto per il loro insegnante (l'impeccabile Kad Merad) per mettersi in gioco. Un buon film con dei piccoli protagonisti molto affiatati e tanti spunti di riflessione sorattutto per chi ha a che fare con i ragazzi nel loro complesso percorso di scolarizzazione ma anche di apertura alle dinamiche di gruppo.
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