Regia di John Ford vedi scheda film
E' il western più intriso di simbolismi religiosi,non solo di John Ford,ma anche di molto del genere che ha dato al cinema opere d'arte quali "Mezzogiorno di fuoco" e "Ombre rosse":i tre bandidos che,in fuga nel deserto dopo una rapina,incontrano i resti di una carovana ed una donna morente che affida loro il bambino che ha appena partorito,divengono una chiara metafora dei Re Magi,la creaturina nata orfana e per miracolo trovata e fatta sopravvivere dai pistoleros che devono anche scampare agli inseguitori,fino alla redenzione che via via si guadagnano con un impensabile atto di generosità anche a costo della propria vita. Si è detto che non è tra i massimi risultati di un cineasta grandissimo,e forse è vero,se si considera capolavori assoluti il film sulla diligenza citato sopra e "Sentieri selvaggi":ma è l'opera commovente di un cattolico mai bigotto,che non ha mai smesso di credere nella natura buona dell'Uomo,aspettandosi eroismo e solidarietà anche dagli individui che normalmente vengono ritenuti inaffidabili o pericolosi. E qui sta la grandezza del cinema fordiano,oltre che nella splendida capacità di inscenare sequenze su sfondi straordinari e necessariamente epici,che trova in Wayne il suo protagonista ideale:nel continuare ad essere un messaggio di speranza in un mondo in cui una forma di Giustizia si possa affermare,e che se c'è del buono in un essere umano possa venire fuori al momento in cui necessiti.In questo senso,anche "In nome di Dio" è un film di alta qualità.
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