Regia di Stephen Chbosky vedi scheda film
Certo, i cliché ci sono proprio tutti, però io sono di quelli che vanno al cinema per stare bene e passare una bella serata. E con "Wonder" il risultato è garantito. Voto: 7,5
Da un lato capisco quelli che scrivono che "questo non è cinema", d'altro canto però preferisco affidare il mio sabato sera in famiglia a un film come "Wonder", anziché a pellicole più autentiche e "autoriali". Certo, i cliché ci sono proprio tutti. Il bambino "speciale" che si dimostra migliore di quelli "normali". L'insegnante per vocazione ex trader di Wall Street. Il preside lungimirante e comprensivo. La famiglia perfetta, emblema di una implicita aurea mediocritas secondo cui la felicità sta nella classe media, mentre gli alto borghesi sono egoisti e i proletari disperati. La sorella sybling consapevole e premurosa. Il potere taumaturgico del teatro. La storia d'amore interrazziale (e perché non LGBT, aggiungo io). Etc. Etc. Etc.
Come qualcuno ha fatto giustamente notare, l'amica della sorella che si allonta perché invidiosa del fratellino Wonder è davvero al di là dell'al di là dell'incredibile.
Eppure, nonostante tutto questo, io sono di quelli che vanno al cinema per stare bene e passare una bella serata. E con "Wonder" il risultato è garantito. Voto: 7,5
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