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Moonlight

Regia di Barry Jenkins vedi scheda film

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AlbertoBellini

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La recensione su Moonlight

di AlbertoBellini
2 stelle

locandina

Moonlight (2016): locandina

 

Niente da fare, gli americani ci cascano sempre, e sempre ci cascheranno. È più forte di loro. Possiedono una memoria scarsa, e quando si ritrovano di fronte prodotti come Moonlight perdono completamente la testa. Si inginocchiano disperati e rendono grazie, strappandosi i capelli dallo stupore. Non possono proprio farne a meno.

Nonostante Moonlight sia una di quelle "cose" viste e riviste in molteplici occasioni, c'è un particolare che balza subito all'occhio; un elemento autentico che procura fastidio ed irritazione nel mentre di una visione (personalmente) ardua. Incredibile scoprire che quella cosa sia proprio la macchina da presa, o più correttamente, l'uso che si è fatto di uno strumento come la macchina da presa, capace di dar vita ai sogni, alle meraviglie, ma anche agli 'incubi', come in questo caso.

Tratto da un'opera teatrale, Moonlight racconta tre età della dura vita di Chiron. Infanzia, adolescenza e adultità vengono "analizzate" in tre atti, uno più infimo dell'altro, con i quali lo spettatore è letteralmente costretto a sorbirsi - e a pagare sulla propria pelle - l'esistenza del protagonista (i volti di Alex Hibbert da bambino, Ashton Sanders da adolescente e Trevante Rhodes da adulto), in continua scoperta di se stesso. Soggetto e sceneggiatura, ahimè, sono similari al Boyhood di Richard Linklater, un'opera che, sotto l'artificiale messa in scena di un Linklater alle prese con il progetto più fallace della sua carriera, nascondeva un cuore altrettanto artificiale. Triste era notare come l'autore della sublime 'trilogia Before' ricercava un poco di fama in più contando sul longevo tempo impiegato per le riprese, dimenticandosi completamente della propria perizia. Moonlight si limita, non impiega trent'anni per narrare sprazzi di una vita né più né meno diversa da una qualunque altra (o almeno per chi, come me, non fa distinzione sul colore della pelle o sulla sessualità), ma si percepisce fortemente la superbia di chi ha lavorato a questo progetto. Perché non c'è niente di più bello, per quanto mi riguarda, di emozionarsi al cinema. Uno spettatore che ride o piange mentre le immagini scorrono è lo specchio dell'infinita potenza che possiede un'arte audiovisiva come il cinema. Al contempo però, la cosa che più odio ritrovarmi sullo schermo è un prodotto intenzionato a strappare via con la forza le emozioni. Questo non è cinema, è ricatto. Moonlight, tra i più favoriti agli imminenti Oscars, è un'opera ricattatoria, che si fonda sul ricatto e nient'altro di più. Il punto interrogativo non sta tanto sulla natura del film, sul motivo della sua realizzazione o sul suo fine ultimo (più che evidente direi, specie in attuale periodo Oscars) ma sul suo artefice. Barry Jenkins. Ma chi diamine è Barry Jenkins? Da dove se ne è uscito? Chi lo ha 'costruito'? Domande impossibili che non troveranno una risposta concreta, poiché manca la concretezza, come manca l'amore per il racconto e sopratutto, l'amore per il cinema. Tutto è artificioso ed infondato, senza uno scopo ben preciso o un messaggio, anche elementare, da tramandare a chi lo sta guardando. Dalle immagini drammatiche, traspare saccenteria e arroganza, la pretesa che il pubblico si affezioni e ami tutto ciò. Tale Barry Jenkins andrebbe informato che ognuno di noi, sulla faccia della terra, ha una vita non semplice da affrontare; che i dolori e le delusioni non sono esclusività dei suoi personaggi. Non aggiungo altro.

Moonlight. Sbancherà agli Oscars (c'è sempre la speranza che La La Land si porti a casa tutto come è giusto che sia), ma io lo rispedisco istantaneamente al mittente.

Il chiaro di luna non è mai stato così moscio e presuntuosamente irritante.

 

Alex R. Hibbert

Moonlight (2016): Alex R. Hibbert

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Ultimi commenti

  1. ethan
    di ethan

    Concordo in pieno ! Delusione totale...

    1. AlbertoBellini
      di AlbertoBellini

      Io un po' me lo aspettavo, ma i film candidati agli Oscars (mannaggia a me) cerco sempre di recuperarli.

  2. LoSqualoSiciliano
    di LoSqualoSiciliano

    Ci sei andato piuttosto pesante , ancora non lo ho visto ma già dal trailer non sembra uno di quei film così meritevoli di tanta nomination agli Oscar persino come miglior film , ciao Alberto

    1. AlbertoBellini
      di AlbertoBellini

      Forse nemmeno quanto avrebbe meritato. Il peggior cinema che si possa fare.
      Ciao Ivan!

  3. ezio
    di ezio

    mi hai davvero messo curiosita' perché ho letto anche belle rece sul film....grazie Alberto del tuo pensiero (anche se negativo).....appena lo vedro' ti faro' sapere...

    1. AlbertoBellini
      di AlbertoBellini

      Grazie Ezio, sono curioso di sapere la tua al riguardo. Io proprio l'ho detestato.
      Ciao!

    2. ezio
      di ezio

      Caro Alberto l'ho appena visto e mi ha sostanzialmente deluso,non ho trovato nulla che non abbia gia' visto in altre pellicole precedenti,non succede niente,o almeno niente di particolarmente interessante se non il biopic su questo giovane di colore,con tutti i suoi problemi (anche gay) simili a migliaia di altre persone che non giustificano un Oscar al miglior film.Per me voto 5.

  4. amandagriss
    di amandagriss

    che La La Land si porti tutto a casa non penso proprio sia la cosa più giusta, qualcosina appena appena a Manchester bye the sea spetta di diritto, in quanto film assolutamente meritevole, mi riferisco premio alla miglior sceneggiatura e miglior attore, forse anche al miglior film per quel che mi riguarda; Moonlight è decisamente una sorpresa positiva e credo riceverà i giusti riconoscimenti. Riguardo alla miglior regia spero proprio vada a Dennis Villeneuve e non dimentichiamo il montaggio al film di Mel Gibson. Sarebbe giusto consegnare allo scenografo di Chazelle (e prima di lui Tarantino) il suo meritato oscar. Comunque, tornando alle note dolenti di Moonlight, allora non posso non consigliarti Barriere di Denzel Washington, potresti scoprire che la visione è ancora più ardua di quella cosuccia di Moonlight quando non irritante e insopportabile, eppure film bruttissimo non è....
    saluti a te :)

    1. ethan
      di ethan

      Insomma Antonella, MBTS si porta a casa film, sceneggiatura e attore protagonista, Arrival la regia, il film di Mel il montaggio, al nostro povero Chazelle lasci solo le briciole? Sto scherzando eh !

    2. AlbertoBellini
      di AlbertoBellini

      Certo, il mio era un commento veloce e approssimativo sugli Oscars. Concordo che Manchester by the Sea si meriti la sceneggiatura originale e il miglior attore (anche se vorrei vincesse Gosling), e che a Hacksaw Ridge di Gibson spetti il montaggio. Tutto il resto però, per quanto mi riguarda, va a La La Land (se hai letto lo scritto che ci ho dedicato, capirai perché).
      Riguardo Barriere, sì, l'ho visto, ed è stata una delle visioni più difficili degli ultimi tempi, probabilmente anche più di Moonlight. Quest'ultimo però, a differenza del filmetto dimenticabile di Washington, è arrogante e ha mille pretese. Da questo deriva la 'visione ardua'.
      Cordiali saluti!

  5. reiner
    di reiner

    Completamente d'accordo. Fatti un film noioso, che parli di una minoranza etnica e di una sessualità discriminata, dagli una buona patina, et voilà. l'Oscar è assicurato.

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