Regia di Barry Jenkins vedi scheda film
Moonlight è imprevidibilmente un film curioso, che affronta il tema dell'apparenza come sostituzione della sostanza. Discorso che si riflette nel lungometraggio anche da un punto di vista teorico: l'aspetto formale contaminato, tossico, innaturale e, paradossalmente, "impersonale" e diversificato, che copre, nasconde, maschera volutamente la semplicità e la purezza della storia narrata. La forma che, quindi, vuole, tenta infidamente di surrogare ed anestetizzare il contenuto.
Fino ad un salvifico e liberante ritorno alla purezza. Un ritorno al blu. Come se nel finale - da un punta di vista stilistico rapportato all'aspetto diegetico -, appunto, Dolan cedesse il passo a Kechiche.
Un film vibrante.
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