Regia di Frank Darabont vedi scheda film
Condannato ingiustamente a due ergastoli per l'omicidio della moglie e dell'amante di questa, l'algido direttore di banca Andy Dufresne (Robbins) viene costretto alla reclusione nel penitenziario di Shawsank dal '47 fino alla fuga del '66 verso il Messico. Passato attraverso le efferatezze della vita coatta, dagli stupri alle reclusioni in isolamento fino alle morti violente di alcuni cari compagni di cella, Andy è sorretto da un formidabile talento che gli consente di ingraziarsi il direttore del carcere e la guardia-aguzzino ed animato da un'invincibile fede nella libertà, che si procura grazie a due elementi che l'amico Red (Morgan Freeman) riesce a fargli avere: un minuscolo martello da roccia e un poster di Rita Hayworth (e, con i passaggi d'epoca, di Marylin Monroe e Raquel Welch). Tratto da Rita Hayworth and Shawsank Redemption di Stephen King (già autore di soggetti memorabili come Shining e Misery non deve morire), Le ali della libertà si inserisce di diritto - al fianco di Nella città l'inferno (1958), La collina del disonore (1965), Papillon (1973), Fuga di mezzanotte (1978), Fuga da Alcatraz (1979), Brubaker (1980) e Il bacio della donna ragno (1985) - nella migliore tradizione del film carcerario, grazie ad un'eccellente miscela di ingredienti drammatici, gialli e persino comici (la scena in cui Andy prepara la dichiarazione dei redditi alle squadre di baseball di secondini è irresistibile) e con l'aiuto di una prestazione di Tim Robbins "esemplare per intensità e misura" (Kezich).
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