Regia di Frank Darabont vedi scheda film
Speranza. Accompagnata da una buona dose di caparbietà. Credere in qualcosa con tutto se stesso fa in modo che quel qualcosa poi si ottenga. Andy ne ha da vendere, di speranza che anima la caparbietà necessaria a non smettere di crederci. Accusato ingiustamente dell’assassinio della moglie fedifraga e del suo amante, viene condannato all’ergastolo due volte, come a rimarcare qualcosa che non c’è giusto per farlo credere. Andy, un freddo e nostalgico Tim Robbins, adatto al ruolo più di quanto si possa immaginare, conquista le simpatie di Red, nelle cui fattezze si esibisce il da sempre fantastico Morgan Freeman che diventerà un faro per illuminare la strada verso la libertà in cui nessuno più crede o che nessuno più vuole perché diversa dalla libertà dell’anima che non è propria ovunque, come si crede. Bob Gunton, che interpreta il direttore Norton, è spaventosamente rude e opportunista, odioso allo stremo, non sarebbe potuto essere più convincente come aguzzino e ladro di speranza. Il regista Frank Darabont fa un lavoro più che buono. Partendo dal racconto di Sthepen King sviluppa una sceneggiatura solida e affascinante. Un classico da godersi per dare un senso in più ai propri sogni e anche a quelli degli altri, che valgono tanto quanto i tuoi, se non di più.
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