Regia di Fernando Guzzoni vedi scheda film
Jesùs è un adolescente che vive praticamente da solo, dopo la morte della madre e le lunghe assenze per lavoro del padre.
Non va a scuola e neanche a lavorare. Il suo tempo libero è dedicato alla musica e al ballo moderno durante il giorno, mentre di sera è di rito lo sballo con gli amici in una Santiago brulicante di locali, frequentati da giovani e giovanissimi, dove l'alcool scorre veloce e chissà quant'altro.
Dove è facile fare conoscenze episodiche, magari anche per levarsi gli ardori ormonali, ma nella quotidianità i veri amici sono i soliti due o tre che conosce o crede di conoscere da una vita.
Una notte, di ritorno a casa, l'incontro nel parco di un ragazzo omosessuale addormentato, fa sorgere in Jesùs e i suoi amici - completamente brilli - pulsioni sempre più incontrollabili che arrivano alla violenza fisica con la volontà di far male.
Il giorno dopo il gruppo si rende conto che quella che sembrava una bravata, a causa delle gravi condizioni della vittima, rischia di scatenare una indignazione pubblica che porterà la Polizia sulle loro tracce.
In quel momento Jesùs decide di confidarsi con il padre ...
Presentato al TFF 34 in concorso, dopo una precedente partecipazione al Toronto Film Festival 2016 nella sezione Discovery.
Fernando Guzzoni ci parla di questo adolescente senza riferimenti, forse per crescita precoce, forse per carenze genitoriali, forse per amicizie sbagliate; ma è chiaro che ammicca a tutto il mondo adolescenziale in cui il classico dilemma fra autonomia e dipendenza è ulteriormente problematizzato dall'attuale cultura edonista che privilegia l'interesse personale rispetto ad un'etica di comunità e dall'onnipresenza dei nuovi media e la loro connotazione di superficializzazione delle cose. Basti sentire le reazioni dei protagonisti alla visione dei video girati dai terroristi che decapitano le proprie vittime: "quello è tutto ketchup!" e sghignazzi a non finire; oppure il rapporto sessuale orale con una coetanea che deve finire secondo le regole dei film porno altrimenti non ci si diverte.
In tale contesto Jesùs commette qualcosa di irreparabile, ma proprio allora scopre tutta la sua fragilità e ricorre al padre, una figura per lo più assente, severo ed autoritario piuttosto che autorevole.
Ma anche questo padre, che la fa facile su tutto e chiede al figlio di stare tranquillo perché gli risolverà il problema, avrà enormi difficoltà a cui reagirà con la consueta modalità educativa evidentemente utilizzata in passato: delegare ad altri.
Film crudo, indigesto, con scene forti, anche al limite del fastidio fisico, girate con la volontà di pungere lo spettatore.
Uno zoom invadente adoperato per mostrare quasi esclusivamente primi e primissimi piani e cercare di far scaturire l'anima del personaggio.
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