Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Giallo di una bruttezza affascinante, evidente frutto di una storia ben scritta, ma completamente rovinata in fase di trasposizione su pellicola. Il risultato è un film sciatto, altalenante, che tecnicamente lascia a desiderare sotto ogni punto di vista (palesi difformità fra campo e controcampo, attori buttati in scena a caso, giraffe che entrano in campo, attori che fumano una sigaretta chiaramente spenta...). Castellitto e Volontè, già dotati di loro, in un cast simile figurano semplicemente come alieni.
Le indagini di un abilissimo giornalista sull'omicidio di un operatore di borsa e di una prostituta rivelano uno scenario preoccupante in cui la finanza internazionale sarebbe connivente con il terrorismo arabo. Un magnate milanese cerca in ogni modo di comprare il giornale per assoggettarlo alla sua linea di pensiero, ma viene assassinato: a quel punto però il giornale insabbia tutto. Dietro l'inspiegabile apparenza, una scomoda verità.
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