Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
Il commediografo latino Plauto viene ricordato per l'espressione "homo homini lupus". Non c'è mai stata espressione più azzeccata per descrivere l'istinto animalesco di sopravvivenza, dotato di quella intelligenza "primitiva e rudimentale" che permea il carattere dei personaggi dominanti di questo film. Orizzonti di Gloria di Kubrick di fatto non costituisce una garanzia casuale, anche se il film non eguaglia in alcun modo le opere massime del maestro. Tutto molto bello per i più ma sento il bisogno di scostarmi dalla comune critica entusiastica. Ambientato nella prima guerra mondiale, il film del geniale pragmatico regista, risente di quel manierismo dovuto ad un acerbo stile registico che da qui in poi si affinerà sempre più. La Francia sta combattendo contro la Germania una delle guerre di trincea più logoranti di sempre. Molte sono le vittime e l'esercito di fanteria francese è sempre più stremato e demoralizzato. Il Generale Paul Mireau (G. Macreaby) ha dato l'ordine di conquistare una postazione strategica tedesca ben difesa chiamata il "Formicaio", a persuaderlo dall'ardua impresa è stato il suo superiore George's Broulard (A. Menjou) garantendogli un grado militare prestigioso. Il Colonnello Dax, interpretato dal grandissimo Kirk Douglas ha molte cose da contestare alla impresa suicida, ma gli ordini di un superiore non si discutono. Verrà scelta la tattica di due formazioni distinte, la prima partirà appena dopo il fuoco di artiglieria, la seconda dopo un quarto d'ora dalla prima. La presa del "Formicaio" si presenta fallimentare già in partenza in quanto la prima formazione si ritira molto velocemente, mentre la seconda non si azzarda neanche ad uscire allo scoperto. Il Generale Paul, molto irritato dal comportamento vigliacco e poco patriottico della seconda formazione, ordina al capitano d'artiglieria di fare fuoco sui soldati della seconda divisione per spronarli ad entrare in guerra, ma soprattutto perché irritato oltre modo per molta giustificata vigliaccheria. Gli ordini vengono respinti in quanto comportano reato penale, ma il Generale, deciso e risoluto a dare l'esempio e la giusta motivazione alle truppe, ordina di far processare dalla corte marziale tre soldati, uno per ogni compagnia.
il Colonnello Dax si oppone con fervore per far sì che tutto ciò non accada ed è proprio quest'ultimo protagonista a non convincere ebbassando le aspettative altissime.. Homo homini lupus, non c'è spazio per la giustizia e i nobili sentimenti in un ambiente corrotto arrivista e spesso ipocrita come quello militare. Orizzonti di Gloria avrebbe dovuto elevare tale concetto fino alla fine. Oppure approfondire di più certi aspetti di trama artificiosi. L'irreale (o non giustificato, analizzato..) astio e d'isprezzo di Dax nei confronti del Generale Broulard, abbinato a un buonismo un po' farlocco non fanno altro che "minare" una buana sceneggiatura di partenza, dando vita a una realtà degli eventi piuttosto fantastica..
Un film certamente importante ma non indispensabile. Evidentemente inferiore ai grandi capolavori futuri e forse anche passati..
6/10
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