Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
Appare perfino superfluo un elogio a quest'opera che ha straordianriamente rappresentato una vetta (raramente eguagliata) nella descrizione della follia e della distruzione che storicamente ha imposto il mondo militare. Le caratterizzazioni dei personaggi riescono, anche sinteticamente, a rappresentare le sfaccettature di un crogiolo di ambizioni (spesso negative), di ideali, di invidie e di contraddizioni.
L'aspetto su cui mi vorrei soffermare è invece lo straripante senso di sconfitta che si respira al termine della vicenda. A mio avviso al termine della vicenda, tutti i personaggi che lo spettatore ha incontrato ne escono (se non sconfitti) ancor più disillusi ed amareggiati.
Andando con ordine:
- Gen. Mireau: la figura più negativa della vicenda: ambizioso (ben consapevole della oggettiva impossibilità di portare a termine l'attacco al "Formicaio", non saprà resistere alla lusinga di ottenere il comando di un'Armata, qualora questa missione andasse a buon fine), cinico ed esaltato, al punto da ordinare all'artiglieria di sparare sui propri uomini, finirà con l'essere soggetto ad un'inchiesta militare.
- Col. Dax: la figura idealista (e pacifista) del film, sin da subito lo vediamo insofferente alla retorica militare e patriottica. Umanamente si spende per la salvezza dei 3 uomini condannati ingiustamente a morte, sarà coerente fino all'ultimo con i suoi ideali. Infatti, questo sua presa di posizione viene letta dagli alti papaveri dello stato maggiore come una machiavellica strategia per un avanzamento di carriera ai danni del Gen. Mireau. Dax quindi rifiuterà ogni promozione.
- cap. Paris, soldato Arnaud e soldato Ferol: le tre vittime per eccellenza della vicenda. Di fronte ad alti ufficiali che si compiacciono per una punizione che in fondo non sacrifica altre che 3 sole persone, lo spettatore vive tutto il dramma di questi individui. Scelti arbitrariamente per essere condotti al patibolo, apprendiamo che Paris è stato scelto dal suo ufficiale, il tenente Roget, perchè questi non testimoniasse una sua pesante negligenza durante una ricognizione, che è costata la vita ad un commilitone, Ferol in quanto "socialmente indesiderabile" e Arnaud a sorte, sebbene avesse dimostrato in passato atti di eroismo. I tre avranno approcci diversi nell'avvicinarsi al giorno fatale: Paris mantiene un certo distacco ed una certa fermezza, Ferol si appoggia alla fede ed al conforto del cappellano, Ferol, rabbiosamente disperato, dopo aver dato in escandescenza ed essere stato colpito da Paris, viene condotto al patibolo incosciente e legato ad una barella.
- tenete Roget: dopo che il col. Dax ha appreso da Paris il motivo della scelta di Roget, gli impone il compito più arduo: quello di condurre l'esecuzione. Roget sarà costretto a guardare negli occhi un ultima volta il sottoposto che ha volutamente fatto condannare. Un semplice "mi dispiace" sono le uniche parole che pronuncerà nei confronti di Paris che sembra in qualche modo accettarle.
Con un finale altrettanto commovente si chiude un film che giustamente è entrato nel firmamento dei capolavori cinematografici.
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