Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
Uno dei fulcri del film risiede nell'analisi del rapporto tra la posizione privilegiata di comando, dove è facile e conveniente attenersi ai principi militari, e la dura vita al fronte, dove gli schematismi ideologici vengono offuscati da una forte presa di coscienza per cui l'intoccabilità dell'Esercito viene coraggiosamente messa in dubbio. 9
Ispirato all’omonimo romanzo di Humphrey Cobb, Orizzonti di gloria è, ancora di più rispetto al precedente Rapina a mano armata, il primo capolavoro del genio Stanley Kubrick e la sua prima opera veramente significativa, un manifesto dell'antimilitarismo che ebbe il merito di introdurre lui e il bravissimo Kirk Douglas nel panorama cinematografico dell'epoca. Al suo quarto film, il leggendario regista dimostra di aver già acquisito una padronanza del mezzo cinematografico davvero strabiliante, lanciando un potente atto d’accusa contro il sistema militare nel suo complesso. Ispiratissimo nella regia, impeccabile nella cifra stilistica e perfettamente consapevole di ciò che vuole trasmettere allo spettatore, Kubrick sviscera le profonde contraddizioni di cui l'esercito è portatore grazie al coinvolgimento emotivo di scene e dialoghi memorabili tanto quanto alla potenza espressiva delle immagini, che culmina negli splendidi piani-sequenza tra le trincee francesi. Uno dei fulcri del film risiede, infatti, nell'analisi del rapporto tra la posizione privilegiata di comando, dove è facile e conveniente attenersi ai principi militari, e la dura vita al fronte, dove gli schematismi ideologici vengono offuscati da una forte presa di coscienza per cui l'intoccabilità dell'esercito viene coraggiosamente messa in dubbio. Ma, quando qualsiasi forma di umanità e di opposizione anche pacifica vengono subito represse, quando vengono sacrificate delle vite umane considerate inferiori solo perché meno rilevanti nella gerarchia militare, quando si insabbiano gli errori commessi dalle alte sfere con viscida omertà, allora (ci dice il regista) la presunta moralità su cui si basano queste deplorevoli azioni si trasforma in autentica ingiustizia. Gli "orizzonti di gloria" del titolo altro non sono, in realtà, che un lontano miraggio che assilla una Francia sempre più bramosa di potere e corrotta al suo interno, oltre che disposta, per i suoi discutibili interessi, a sacrificare delle innocenti vite umane.
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