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Quiz Show

Regia di Robert Redford vedi scheda film

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La recensione su Quiz Show

di Baliverna
7 stelle

Personalmente non ho mai dubitato che certi quiz siano combinati a tavolino, dal momento che lo scopo delle reti televisive non è fare uno spettacolo onesto, ma produrre alti indici d'ascolto e vendere bene gli spazi pubblicitari. Il film di Redoford, quindi, per quel che mi riguarda, sfonda una porta già aperta. Ciò non toglie, tuttavia, che l'argomento rimanga interessante, per come è trattato e perché si rifà a una storia veramente accaduta.
Il punto di forza della pellicola è secondo me la scneggiatura, che da una parte racconta bene una storia complessa con tanti personaggi, dall'altra mette a fuoco una questione abbastanza importante: come si muovono le persone quando si propone loro di vendere la propria onestà, e come si comporta un individuo quando deve confrontarsi con la propria coscienza? Questo aspetto del film travalica quasi la vicenda raccontata, perché appartiene - si può dire - ai "massimi sistemi". Goodwin obbedisce agli ordini che provengono da dietro le quinte, finge, e rimane con un pugno di mosche: promesse non mantenute e il disprezzo di tutti, moglie compresa. La lotta che intenta poi per smascherare l'inganno, quindi, si tinge di ambiguità, perché si sovrappone chiaramente al desiderio di vendetta personale. Van Doren, dall'altro canto, messo davanti alla verità, decide di dare un calcio all'inganno con tutti i suoi vantaggi economici a favore della verità. L'umiliazione prodotta dalla verità gli giova, e gli tributa la stima di tutti e quella di se stesso.
Un altro tema presente nella pellicola e il peso del fattore denaro nelle politiche delle televisioni e la spregiudicatezza dei creatori dei programmi tv, i quali mirano ad alzare gli indici d'ascolto semplicemente con tutti i mezzi. L'onestà e l'etica professionale non abitano più qui. Infine, si trovano riflessioni sulla volubilità del pubblico, il suo desiderio di miti in cui credere, e la vanità e transitorierà del successo televisivo.
Sceneggiatura buona, come dicevo, mentre secondo me la regia di Redford è sufficiente e non di più, come le interpretazioni. Peccato, perché una mano un po' pià sicura e creativa ne avrebbe fatto un mezzo capolavoro. In ogni caso il film lo si guarda volentieri e desiderosi di sapere come andrà a finire.
Detto a margine: come non pensare a certi quiz italiani, che finiscono sempre alle 19.56 esatte, giusto in tempo per il telegiornale della sera?

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