La storia comincia con una cartolina e un messaggio alquanto criptico: "Caro Phil. Non posso continuare m. o. s.! S. O. S. - Vieni a Lisbona con tutta la tua attrezzatura a. s. a. p.! Grande abbraccio. Fritz". Chi è chi? E che cosa vogliono dire tutte quelle abbreviazioni? L'S. O. S., naturalmente è chiaro. E l'a.s.a.p. rafforza soltanto l'urgenza: vieni il più presto possibile ("As Soon as Possible"). Ma m. o. s.? Solo chi lavora nel cinema può sapere che è un termine antico e piuttosto strano che sta per "muto", che l'espressione è saltata fuori alla fine degli anni Venti e che significa "Mit-on-Sound" (ovvero: inquadratura senza sonoro). La cartolina è stata spedita da un regista, Friedrich Monroe, al suo amico Phillip Winter, un tecnico del suono.
Note
Un film senza frontiere che ha la leggerezza e l'acume del primo Wenders, che sa muoversi per Lisbona languido come un fado e riesce a rinnegare qualsiasi proclama sulla morte del cinema.
Un tecnico del suono si reca a Lisbona per ‘cercare’ suoni per un film di un suo amico regista. Tra le suggestioni sonore della città trova anche l’amore per Teresa Salgueiro, cantante dei Madredeus. Anche io mi innamorai di lei, della sua voce e delle musiche del suo gruppo, attivo da almeno 10 anni già prima del film.
Saluti da Lisbona.Un po'come una cartolina spedita da Wenders da una delle più belle città d'Europa esplorata non nelle sue attrazioni turistiche ma inquadrata da una prospettiva diversa,quasi a cercare di far respirare allo spettatore l'ossigeno colorato con toni pastello che si respira nella capitale lusitana.Ecco strade,vicoli,quartieri in costruzione,i tram arancioni,i suoni… leggi tutto
Vent'anni dopo Wenders torna a scandagliare a fondo il problema dell'immagine nella modernità, con questo Lisbon story che ricalca molte delle atmosfere che trovammo in Alice nelle città. Lo stesso protagonista del film di allora, quel Rüdiger Vogler che è l'alter ego del regista, parte sotto le spoglie di Philip Winter dalla Germania, richiamato a Lisbona dall'amico… leggi tutto
Un Wenders restituito al primo disincanto in uno dei suoi film forse più lineari (ma che comunque contiene una interessantissima visione del mondo cinematografico, stretto tra un naturalismo radicale e la volontà di continuare a scegliere cosa mostrare). In questo trovo molto meglio la seconda della prima parte, forse troppo trascinata in una sorta di “Aspettando…
Comincio con una lista di film per me importanti , comincio con ciò che pesco nella memoria, in seguito , magari aggiungo. Naturalmente l'ordine non è per importanza.
Vent'anni dopo Wenders torna a scandagliare a fondo il problema dell'immagine nella modernità, con questo Lisbon story che ricalca molte delle atmosfere che trovammo in Alice nelle città. Lo stesso protagonista del film di allora, quel Rüdiger Vogler che è l'alter ego del regista, parte sotto le spoglie di Philip Winter dalla Germania, richiamato a Lisbona dall'amico…
L'11/12/2012 Manoel de Oliveira ha compiuto 104 anni, ma, nel preso da instancabile fervore artistico, non se ne è accorto. Altri 104 di questi giorni, Maestro.
Cinematograficamente parlando, col termine "colonna sonora" si intende il suono registrato sulla pellicola, in un’area ben delimitata che viene chiamata appunto "colonna". Più comunemente è il disco in vinile o cd…
Cinema cannibale, che si nutre di se stesso. Cinema che racconta il cinema, che mostra il cinema, che mostra il farsi del cinema. Storie contenute dentro a storie che parlano di storie che si riferiscono a storie....…
Uno dei film che amo di più. L' ho visto per la prima volta 15 anni fa e ogni tanto lo rivedo. Splendida la colonna sonora dei Madredeus. Sono stato due volte a Lisbona cercando di rivivere l' Alfama mostrata da Wenders.
Saluti da Lisbona.Un po'come una cartolina spedita da Wenders da una delle più belle città d'Europa esplorata non nelle sue attrazioni turistiche ma inquadrata da una prospettiva diversa,quasi a cercare di far respirare allo spettatore l'ossigeno colorato con toni pastello che si respira nella capitale lusitana.Ecco strade,vicoli,quartieri in costruzione,i tram arancioni,i suoni…
Un altro gioiellino di poesia intellettualistica e minimale di Wenders, l'ennesima dichiarazione d'amore per il cinema e per il mondo, un altro sguardo puro e limpido che lascia trapelare attraverso ogni immagine un genuino stupore ed entusiasmo di fronte a ogni scorcio, a ogni angolo di una città, Lisbona, che non è altro che uno dei tanti tasselli del…
Disequilibrato, il film di Wenders punta più sulle suggestioni che sulla trama vera e propria: suona come un omaggio al cinema (e suona è certamente il verbo ideale per questo lavoro), eppure non è un'esplicita celebrazione della settima arte. E' quasi come un approccio infantile (infatti le figure che circondano il protagonista, per tre quarti della storia, sono bambini) al…
Esce Gran Torino, il film di Clint Eastwood, e ancora una volta riappare sullo schermo la vettura che fu (anche) di Starsky & Hutch. E mentre altrove sulla rete si divertono a elencare tutte le auto apparse nella…
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Commenti (5) vedi tutti
siamo vicini al film documentario...
commento di ezioUn tecnico del suono si reca a Lisbona per ‘cercare’ suoni per un film di un suo amico regista. Tra le suggestioni sonore della città trova anche l’amore per Teresa Salgueiro, cantante dei Madredeus. Anche io mi innamorai di lei, della sua voce e delle musiche del suo gruppo, attivo da almeno 10 anni già prima del film.
commento di marco bibelli i filmati dei borghi della citta',ma e' un film inutile
commento di danandre67Che noia
commento di sonicyouth7.5
commento di nico80