Regia di Lasse Hallström vedi scheda film
La vicenda si svolge in una minuscola cittadina dello Iowa, Endora, nell’arco di tempo fra un 18° e un 19° compleanno. Una famiglia comprende un fratello e una sorella grandi (Johnny Depp e Laura Harrington), che in qualche modo mandano avanti la casa, un fratello ritardato (Leonardo DiCaprio), che si caccia sempre nei guai, e la sorella più piccola, alle prese con i problemi dell’adolescenza; il padre si è suicidato; la madre, che non fa altro che mangiare e guardare la tv, ha raggiunto una stazza insostenibile. L’esistenza vuota e squallida di Depp, che fa il garzone di drogheria e ha una relazione con una casalinga insoddisfatta (Mary Steenburgen), viene animata dall’arrivo di una ragazza (Juliette Lewis) e di sua nonna, costrette a sostare nel paese per un guasto al camper. La descrizione dell’ambiente della provincia americana non è molto originale, ma in compenso è molto ben curata; Hallström qua e là cede al macchiettismo (es. la scena in cui la madre esce di casa per la prima volta dopo anni e va a recuperare DiCaprio, fermato dalla polizia), ma riesce meglio che altrove a concentrarsi sulla storia che racconta e commuove senza colpi bassi, solo rappresentando in modo impersonale una realtà spaventosa. La consapevolezza che il mondo non finisce ai confini del villaggio porta a una visione più serena dei propri problemi (alla madre che dice, per scusarsi, “non sono sempre stata così”, la Lewis replica “neanche io sono sempre stata così”) e conduce a un finale liberatorio: “possiamo andare dove vogliamo, Arnie, possiamo andare dove vogliamo”. Depp è veramente bravo nel ruolo sottotono del ragazzo normale; DiCaprio è un minorato mentale molto credibile; la Lewis, forse l’unica volta in cui non fa la pazzoide sciroccata, è simpatica. Insieme a Le regole della casa del sidro, resta il miglior film realizzato da Hallström in America.
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