Regia di Douglas Sirk vedi scheda film
Un vecchio miliardario senza eredi vorrebbe lasciare l’intero patrimonio ai familiari di una sua vecchia fiamma, considerandola responsabile della propria ricchezza: se lei avesse accettato di sposarlo, infatti, lui non sarebbe partito in cerca di fortuna e sarebbe rimasto in quella cittadina di provincia accontentandosi di un mestiere qualunque. Però, prima di prendere una decisione, vuole conoscerli: quindi si installa in incognito in casa loro come pensionante e gli fa avere centomila dollari, per vedere come si comportano. Il risultato è scoraggiante: la madre sperpera in modo incontrollato, il padre investe in borsa, il figlio accumula debiti di gioco, la figlia viene costretta a lasciare il fidanzato povero e ad accettare un corteggiatore sgradevole; ma forse non è troppo tardi per rimediare. Ebbene sì: Sirk ha diretto anche commedie, e anzi la sua lunga collaborazione con Rock Hudson è iniziata proprio qui. Dice bene il Morandini: “fa pensare a una parabola di Bertolt Brecht rivisitata da Frank Capra”, illustra con mano leggera e divertita la classica morale che il denaro non dà la felicità (non viene detto esplicitamente, ma siccome la storia è ambientata negli anni ’20 c’è qualcosa di provvidenziale nell’aver dovuto cedere le azioni prima del crac in borsa). Charles Coburn è il consueto deus ex machina sornione, con l’aria di chi la sa lunga ma non vuole darlo a vedere; e alla fine se ne va senza rivelare la propria identità. Il titolo originale (“Qualcuno ha visto la mia ragazza?”) è quello del film che i due fidanzati devono andare a vedere al cinema.
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