Tratto dalla poesia intitolata “The Ones That I Worship” scritta da Pauline Parker, protagonista insieme a Juliet Hulme delle vicende realmente accadute nel 1953 nella città di Christchurch in Nuova Zelanda, il film parla della storia che ha portato le due ragazze ad essere condannate per omicidio. Pur essendo basato su eventi realmente accaduti, Jackson decide di metterci del suo lo stesso, molti sono i momenti “fantasy” dove le ragazze si immaginano un mondo che prende vita sullo schermo con una fotografia splendente ed enormi statue di creta che parlano e si muovono. Il lato omosessuale di Juliet e Pauline, che finisce per portare le due ragazze a fare un'atto estremo per poter realizzare i propri sogni risulta ben trattato e molto emozionante ( quasi quanto “La Vita di Adele” ). Assolutamente il miglior film di Peter Jackson che, per la prima volta, punta la sua tecnica e stile in un film drammatico ( l'humor comunque non manca ).
Tra l'altro, è il film dove debutta come attrice Kate Winslet.
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