Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Karin (Bibi Andersson) è una casalinga appagata dal matrimonio con il neurologo Andreas (Max von Sydow) e rattristata dlla recente morte della madre, spirata in ospedale; proprio qui la donna incontra per la prima volta, in maniera del tutto casuale, David Kovac, un archeologo straniero, di origini ebree. I due si rivedranno a casa dei coniugi, complice un invito a cena del medico: David approfitta della momentanea assenza di Andreas per confessare alla stupita Karin di essesi subito innamorato di lei, intesendo subito una relazione extra-coniugale, in cui, tra diversi tira e molla, alla fine, Karin dovrà decidere se stare con il marito (e i due figli) oppure con l'amante.
'L'adultera', o 'Beröringen', ossia Il tarlo, come recita il titolo originale, oppure 'The Touch', ovvero Il contatto, titolo internazionale del film, risente dell'internazionalità della produzione, finanziata con capitali svedesi e americani: da un lato la presenza di un attore di lingua inglese come Elliott Gould, che andava per la maggiore in quei anni, grazie al fiuto e alla bravura di Robert Altman, in un personaggio distante anni luce da quelli interpretati sia prima sia dopo nei corrosivi film del cineasta di Kansas City, parve una scelta a dir poco azzardata, nonostante lo spirito di adattamento alla parte e la professionalità dell'attore ed infatti vederlo interagire con gli 'abitudinari' Bibi Andersson e Max von Sydow crea una sensazione straniante; da un altro canto, la storia rientra nei crismi del film sentimentale un po' troppo superficiale per poter aspirare al mélo, dove Bergman ai contrasti dell'anima dà meno risalto che alla frivolezza dell'intreccio.
Gli usuali temi dell'autore - la conflittualità tra uomo e donna, la ricerca della felicità nell'esistenza, la religiosità e la presenza o assenza di Dio - vengono appena accennati e volontariamente messi in secondo piano.
In mano ad un altro cineasta 'L'adultera' sarebbe stato un disastro conclamato, mentre grazie alla cura formale del cineasta svedese (aiutato dal solito prezioso contributo dell'operatore Sven Nykvist, che affina sempre più la sua adattabilità al colore) il film si 'salva in corner', pur non essendo certo un'opera da ricordare.
Un Bergman realmente minore quindi, che secondo alcune fonti fu anche un fiasco a livello commerciale, mentre stando alle parole di Bergman stesso, 'L'adultera' è ''un film di poco valore che mi ha fatto guadagnare un sacco di soldi''.
Voto: 6--.
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