Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Essendo un film su commissione, L'adultera non è una delle opere migliori di Bergman, tanto che egli stesso dichiarò che era servita soprattutto a rimpinguargli il conto in banca. E tuttavia, anche se manca lo scavo psicologico tipico delle opere migliori del maestro, non è un film da liquidare come un'opera minore punto e basta. Perché è la storia di un amore malsano e particolare, ma potentissimo, tanto che Karin la persegue nonostante il carattere francamente indecifrabile di David, anche se alla fine la trasgressione dovrà rientrare nell'alveo familiare. E poi ci sono alcuni piccoli tocchi autoriali, cui Bergman non rinunciava nemmeno nelle sue opere più impersonali, come ad esempio la (metaforica) statua medievale della madonna, che riemerge alla luce dopo secoli, sebbene sia corrotta dall'interno da una specie di coleotteri sconosciuti ai tempi moderni; oppure il marito della protagonista, Max von Sydow, che prima di andare a dormire gioca a scacchi. Ricorda qualcosa?
Elliott Gould fu probabilmente imposto dalla produzione (anche se, in quanto ebreo americano, non era improbabile per la parte di David), ma Bibi Andersson e von Sydow sono, come sempre, ottimi interpreti.
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