Regia di Milos Forman vedi scheda film
Chi ha letto il dramma di Peter Shaffer o è andato a vederlo a teatro,notera'come il tono usato dal commediografo,molto ironico in varie parti,sia tutto sommato incattivito nella versione cinematografica che ne ha dato Milos Forman.Otto premi Oscar vinti,un grande successo di pubblico e interesse ravvivato per il personaggio di Wolfgang Amadeus Mozart:un'opera cinematografica sontuosa,curatissima sia dal punto di vista tecnico che nell'ambientazione,usando una Praga resa in modo da ricordare la Vienna del periodo narrato.Forman,che è uomo comunque incline a immettere umorismo anche dentro i drammi piu'accesi,porta la contrapposizione Mozart-Salieri equivalendola a Talento-Ambizione,sottolineando che se manca il primo,la seconda puo'essere pure smisurata,ma non riesce a ottenere le stesse cose.E intinge nella malignita'l'Antonio Salieri livido di F.Murray Abrahams,come decora di gioiosa volgarita'lessicale il Mozart di Tom Hulce:straordinario il finale,con il sacerdote venuto a confessare l'ex-compositore di corte invecchiato e divenuto completamente pazzo,schiacciato dalla follia del ricoverato al manicomio,che si autoelegge nume protettore dei mediocri del mondo.Un grande spettacolo fondato forse su un falso storico non confermato.
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