La pellicola tratta dall'omonimo romanzo; narra le avventure e le disavventure di questo libertino Tom Jones (Albert Finney), giovane ragazzo che viene cresciuto in una famiglia aristocratica con tutte le cure possibili da parte del nobile Allworthy, che è l'unico a volergli sinceramente bene in una mondo sociale che lo disprezza.
Insieme a Sabato Sera e Domenica Mattina di Karel Reisz (1961); Tom Jones è il primo film del free-cinema inglese che vedo e prima di accingermi alla visione, dubitavo della riuscita artistica poiché mi sembrava improbabile far coesistere un romanzo del settecento con le tecniche d'avanguardia del free-cinema inglese.
Devo riconoscere che man mano che passavano i minuti, la fusione tra i due elementi si amalgamava senza contrasti stridenti e mi ha fortemente stupito la scelta da parte dell'academy (istituzione notoriamente reazionaria), di consegnare l'oscar miglior film e credo sia stata la scelta più anti-convenzionale di tutta la sua storia visto che la regia tutto mi pare, tranne che intrisa di "rigore classico".
Avevo assaggiato tale stile in Due per la Strada di Stanley Donen (capolavoro totale che sfrutta tali tecniche più scientemente); ma qui Richardson è totalmente libero da ogni freno inibitorio sia morale che tecnico, immergendo così lo spettatore continuamente tra transizioni e dissolvenze di montaggio di tutti i tipi, velocizzazioni, sequenza iniziale tipica da film muto, fermi immagine, sfondamento deliberato della quarta parete etc... confezionando un'opera in costume dallo stile originale e anti-formalistica poichè sfocia nell'anarchia stilistica totale (magari a lungo andare un pò troppo esibite, senza mai diventare però l'unica ragion d'essere per visionare il film come purtroppo avviene in pellicole moderne come Deadpool di Tim Miller 2016).
Albert Finney attore sottovalutato (nel senso di poco conosciuto dal grande pubblico), il quale però dimostra sempre di avere notevoli doti recitative, che lo proiettano tra i migliori 5-6 attori inglesi di sempre.
Interpreta un personaggio sbruffone, spaccone, simpatico, generoso, a-morale e libertino, ma Tom Jones si comporta così perchè questa è la sua natura e questo è il suo sentire; non gli interessa essere anti-sistema o conformarsi a ciò che gli altri nobili vogliono da lui; anzi egli vorrebbe sposarsi con una ragazza nobile e quindi non fà altro che seguire il suo istinto. Tom Jones vuole fare solo il cavolo che gli pare e basta, non gli interessa mettere in discussione il sistema dell'aristocrazia inglese, la quale invece disprezzandolo non fa' altro che mostrarsi per mano propria per lo schifo che é realmente.
In effetti, Tony Richardson fà ampia critica alla classe aristocratica (basta vedere la scena della caccia dove animali e nobili per il regista si interscambiano continuamente e alla fine sono la stessa cosa) composta in teoria da gente rispettabile, ma alla fine opportunista e affarista. Anche se si comporta in modi esplicitamente volgari come il padre di Sophia (a cui Tom Jones sta simpatico), quando poi la nobiltà aristocratica deve pensare a sè stessa, ritrova subito l'atteggiamento reazionario proprio di tale classe sociale. Più che uomini, questi nobili sembrano bestie dedite a tutti i vizi possibili ed immaginabili (il personaggio di Hugh Griffith che interpreta Mister Western, é quello più esplicativo in proposito).
Tom Jones è un'uragano di comicità e di pura vita che con la tempesta che scatena al suo passaggio scombussola tutto lo status quo dell'ipocrita aristocrazia di cui nonostante sia membro "illegittimo", comunque ne fà parte. Anche la ragazza (la bella Sophie Western) di cui è innamorato, che si comporta sempre da ipocrita borghesuccia-aristocratica moralmente ineccepibile, alla fine è attratta dal vento di passione e lascività portato da Tom Jones, solo che c'è un problema... Tom Jones non è fatto per stare con una sola donna, poichè tutte le donne amano Tom Jones.
Ci si ritrova in sostanza innanzi ad un film in costume originalissimo, divertente e dallo stile registico fresco ed innovativo che sfrutta appieno le idee vincenti alla base del suo adattamento. Oscar miglior film meritato per questo piccolo capolavoro, miglior regia... c'era il maestro Fellini in Regia quell'anno per 8 1/2, ma vabbè, non ha perso contro una schiappa e poi Fellini é stato ampiamente ricompensato con ben 4 oscar più uno alla carriera da tale istituzione. Una pellicola dimenticata al giorno d'oggi, ma assolutamente fondamentale e da riscoprire.
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