Regia di José Maria Sanchez vedi scheda film
Ho perso il conto delle volte in cui l’ho visto e, senza indugi, lo rivedrei. Certo, mi piace (nel senso artistico della parola) Renato Pozzetto ma il motivo per cui lo preferisco a molti altri suoi è il ritmo frizzante che mantiene per tutta la durata. Quella capacità di stupire che, inspiegabilmente, riesce a mantenersi ad ogni visione. Non perché chi guarda non ricorda ma semplicemente perché è fatto bene, soprattutto considerando che il regista, José Maria Sanchez, era un veterano di produzioni televisive per niente abituato al grande schermo. Naturalmente, la trama, spesso prevedibile, a tratti banale, non è il punto forte della pellicola che si sorregge, principalmente, sull’ottima interpretazione di Renato Pozzetto e sui tempi ben sceneggiati che non annoiano ne distraggono. La presenza di Barbara D’Urso è superflua ma simpatica, da’ quel tocco televisivo a quello che sarebbe potuto essere un prodotto più che buono se non sottoposto alle regole commerciali dei tempi che correvano e dei fondi che mai c’erano e ancora non ci sono.
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