Regia di Daniele Luchetti vedi scheda film
Gradevole questo ritratto corale della scuola italiana negli anni '90, anche se non si può parlare di un'opera del tutto riuscita. In generale, è un film che lambisce continuamente la farsa, senza mai sconfinarci veramente. Infatti, per la maggior parte del tempo il tono è leggermente parodistico, un po' cinico e - bisogna dire - un tantino superficiale. Il ritratto del mondo della scuola è riuscito e realistico, ma è evidente l'intento di Lucchetti di metterne in luce i lati negativi, e di ridacchiarci sopra un po' cinicamente. I momenti più riusciti sono secondo me quelli seri - non molti - che sono come momenti di verità per i personaggi e per lo spettatore. Qui Lucchetti abbandona il tono faceto, un po' cinico, e si fa serio, aggiungendo secondo me valore al film. Si pensi a certi duetti tra Orlando e la Galiena, dove specie la seconda sa dare consistenza al suo personaggio di donna sposata ma innamorata di un altro. Poi ho trovato interessante la coppietta formata dalla studentessa ingenua e il bullo del quartiere. Stranamente essi mi sono sembrati i personaggi più incisivi e convincenti, nonostante compaiano in scena pochissimo. Bentivoglio, da parte sua, se la cava bene nella parte del professore borioso e sprezzante verso i colleghi. Gli altri professori, invece, sono solo macchiette e la loro recitazione è un po' troppo enfatica e parodistica.
Forse - ma non ne sono sicuro - Lucchetti vuole spezzare una lancia a favore del sei politico a tutti o quasi, almeno a giudicare dalle schermaglie in sede di scrutinio tra i personaggi di Orlando e Bentivoglio. Ma su questo non posso essere d'accordo con lui.
In generale la pellicola si potrebbe definire un canto ridente sulla decadenza della scuola italiana; è realistico ma un po' superficiale, e non coinvolge più di tanto.
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