Regia di Daniele Luchetti vedi scheda film
"Rifare tutti gli anni lo stesso programma è come essere bocciati per tutta la vita": c'è una morale ironica e beffarda nella Scuola di Luchetti, che dimostra la buona propensione del regista-sceneggiatore (insieme all'autore del soggetto, Domenico Starnone, ed alla coppia Rulli-Petraglia) al film di facce, di personaggi, coadiuvato in ciò anche dal valido cast (Orlando, la Galiena, Bentivoglio sono un ottimo tris). Spendere la propria vita nell'insegnamento, nel tentativo di tramandare una cultura rigidamente insaccata in programmi ministeriali, vivere a stretto contatto con colleghi ottusi ed alunni indisciplinati: quello del professore di liceo è un mestiere assolutamente difficile, per il quale occorre una vocazione e non sarebbe strano se dalla visione di questo film un aspirante prof decidesse di cambiare radicalmente idea. Accanto a qualche momento godibile (sicuramente le scene di lezione in classe, che non soffrono quasi per niente dei classici stereotipi dei film sulla scuola, risultando se non belle, perlomeno verosimili) c'è pure qualche stonatura (la scena in discoteca, banalotta). 6/10.
Ultimo giorno di scuola al liceo: tempo di promozioni e bocciature, fra professori giovani ed anziani, progressisti e di vecchio stampo, studenti discoli o modello, ed il tetto della palestra che crolla...
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta