Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Tratto da un testo teatrale, Polanski cerca di svilupparlo il più possibile in tal senso: solo tre personaggi, praticamente tutto girato in un interno, assoluta priorità ai dialoghi, uso di musica classica... Tante le domande che lo spettatore si pone invitato dal regista: se si presentasse alla nostra porta un nostro aguzzino, che ci ha torturati e violentati, cosa faremmo? Sarebbe giusto ricambiare con la stessa moneta? Saremmo legittimati a decidere le sorti della sua vita? A porre fine alla stessa? La decisione di Polanski è di lasciare le risposte allo spettatore e concentrare la sua analisi su un tema che sta al disopra di tutto, capace di condizionarci e farci impazzire: la verità. È questo quello che vuole la vittima più di ogni altra cosa, proprio in questa ricerca sta il senso della sua vita, a causa dei dubbi ha perso l'orientamento nella realtà circostante. Perfetti gli attori: Sigourney Weaver (la vittima), Ben Kingsley (il carnefice) e Stuart Wilson (la legge, disorientato e impossibilitato ad agire, non ha voce in capitolo). Alla fotografia Tonino Delli Colli.
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