Regia di Alain Resnais vedi scheda film
Nel cinema di Resnais il tempo della Storia (e quello delle storie che racconta) non è né cronologico né logico, ma emotivo. Fluisce disordinatamente per associazioni mnemoniche; si ricompone col presente in un intreccio che unifica fra loro realtà eterogenee e distanti ed è subito Grande Cinema sviluppato come una sinfonia
Un eccezionale capolavoro senza tempo, perfetto nella sua stesura un crescendo drammatico, quasi una sinfonia con i suoi movimenti. Struggente nel ricordo, solo un pò letterario lo script che risente dei gusti e delle mode del tempo, ma nobilitato da una regia superba e inarrivabile
Stupenda e insuperabile: senza di lei probabilmente il film non avrebbe potuto essere fatto. Non a caso nella sceneggiatura la Duras a un certo punto lascia il personaggio della finzione e attribuisce il monologo interiore direttamente all'interprete
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