Regia di Alessandro Cappelletti vedi scheda film
San Isidro è un paesino messicano isolato nel nulla, la cui massima gloria è la squadra di calcio locale. Per rifare le righe del campo da gioco un giorno vengono usati dei sacchi di polvere bianca trovati nel relitto di un aereo precipitato nei dintorni: naturalmente non è calce, ma cocaina. E i narcotrafficanti stanno venendo a reclamarla.
Dopo il successo di Puerto Escondido (Gabriele Salvatores, 1992), ecco un altro film tratto da un romanzo esotico di Pino Cacucci, ovvero San Isidro Futbol, dallo stesso autore trasformato in sceneggiatura con l'aiuto di Gloria Corica e del regista Alessandro Cappelletti. Quest'ultimo, esordiente dietro la macchina da presa, farà perdere le tracce di sè in seguito a questa pellicola. Modesta, certamente, ma sufficientemente curata dal punto di vista estetico e nei suoi momenti migliori - francamente rari - divertente e spensierata nel senso positivo del termine. Purtroppo le falle logiche della storia non sono poche, a partire dall'idea che nessuno sappia riconoscere una partita di cocaina in Messico, Paese non tanto ingenuo rispetto alla questione; anche il finale prevedibilmente lieto è orchestrato in maniera forzata, per quanto inevitabile esso potesse essere. Diego Abatantuono in un ruolino laterale ci ricorda che siamo sulle tracce di Salvatores, ma la portata artistica del lavoro è nettamente inferiore (per quanto, va ribadito, affatto disprezzabile); altri interpreti sono Marco Leonardi, Raul Araiza, Ugo Conti, Lumi Cavazos, Joaquin Garrido e Roque Casanova. Fotografia di Italo Petriccione, produzione Cecchi Gori con partecipazione messicana: d'altronde le riprese sono avvenute in terra centroamericana, con buona parte del cast nativo del luogo. 3,5/10.
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