Regia di Enzo G. Castellari vedi scheda film
Unico sopravvissuto a un assalto alla diligenza, il piccolo Jonathan cresce con gli orsi della foresta. Almeno fino a quando viene preso con sè da un capotribù indiano. Cresciuto, Jonathan difenderà i pellirosse dagli assalti degli europei conquistatori, con la complicità di un amico speciale.
Dura, sopravvivere negli anni Novanta italiani, per un regista di cinema 'di genere', esperto di azione e avventura. Così, Enzo Girolami Castellari deve adeguarsi a girare qualche telefilm per Silvio Berlusconi (Detective extralarge, 1991-92) e di seguito questa fiabetta buonista dalle scarsissime pretese, al di là del (legittimo, chiaramente) mero intrattenimento per famiglie in cerca di sbadigli della buonanotte. Jonathan degli orsi è inoltre l'occasione per rimettere insieme sul set Castellari e l'amico Franco Nero, protagonista non all'altezza, ma superiore alla situazione; nel cast troviamo anche John Saxon, David Hess, Rodrigo Obregon, Floyd Westerman (il capo indiano Tawanka), il piccolo esordiente Igor Alimov e l'immancabile Ennio (fratello del regista) Girolami: nomi internazionali, ma di poco appeal. La sceneggiatura di Castellari e di Lorenzo De Luca non va oltre ai più facili stereotipi, a partire già dalla prima sequenza, quella che vede, unico, il piccolo Jonathan sopravvivere all'attacco dei banditi ed essere preso in cura da alcuni orsi: situazione tipica di partenza, da cui possiamo già intuire i futuri sviluppi. Anche l'idea di prendere smaccatamente le difese degli indiani è, nel 1994, ormai vecchissima e abusata. Due ore di lunghezza, infine, sono seriamente eccessive. 2,5/10.
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