Regia di Enzo G. Castellari vedi scheda film
Un tentativo apprezzabile ma scarsuccio ...
Un bambino , unico sopravvissuto ad un feroce attacco dei banditi , cresce in compagnia di un orsetto e di una tribù indiana ... Siamo nel 1993 e, visti i successi di " Balla coi lupi " e di " Gli spietati ", anche in Italia si prova a riproporre una storia western . Si ripescano quindi gli occhi azzurri di Django Franco Nero ( qui pure soggettista ) e l' abilità registica del quasi dimenticato Enzo G. Castellari , per mettere in scena una vicenda che miscela ai vecchi stilemi degli Spaghetti Western ( violenza , avidità , vendetta ) qualche tema più al passo con i tempi ( ecologia , ecumenismo ) .
Purtroppo il risultato finale è tutt' altro che esente da pecche , a cominciare da un protagonista chiaramente troppo vecchio per il ruolo e proseguendo con dialoghi imbarazzanti , con una lunghezza esagerata e con un evidente abuso di flashbacks . Peccato perchè Castellari , aiutato da bravi stuntmen , dimostra di saper ancora dirigere belle scene d'azione e le insolite locations ( il film è girato in Russia ! ) sono affascinanti e ben fotografate . Riguardo al cast , si vede che Nero crede nell'operazione e si impegna al massimo , poi troviamo il classico villain di John Saxon e qualche volto noto di caratterista , come Enio Girolami e Floyd Westerman . Purtroppo si nota abbastanza la folta presenza di comprimari smaccatamente russi asiatici , specialmente tra le schiere dei pellirossa . Un po' a malincuore devo dire che si tratta di una pellicola fuori tempo massimo , riuscita a metà , e quindi devo dargli solo 5 .
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