Regia di Mario Martone vedi scheda film
Una donna torna nella natia Napoli per indagare sulla misteriosa morte della madre; vengono alla luce ricordi che aveva cercato di rimuovere e relativi sensi di colpa. Forse in lei nascerà una nuova autonsapevolezza, forse invece entrerà in una spirale di follia (ambiguità che viene suggerita dall’ultima scena, nella quale la donna indossa un vestito della madre e si presenta col nome di lei ad alcuni sconosciuti in uno scompartimento di treno). Il film, servendosi del pretesto della trama gialla, ha l’indubbio merito di offrire un’immagine di Napoli assolutamente non cartolinesca e lontana dagli stereotipi. Però va detto che la parte psicologica è troppo schematica, troppo esemplare, con qualche scelta banale (come quella del vestito rosso, emblema di sensualità).
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