Amalia, una donna sulla sessantina, moglie separata di un pover'uomo che campa dipingendo marine e zingare per le fiere e i mercati della periferia napoletana, viene trovata morta in mare. Indossa soltanto un reggiseno di pizzo rosso, troppo giovanile e costoso per lei. La figlia Delia, cha da tempo ha lasciato la sua città natale e vive a Bologna, torna a Napoli per far luce sulla misteriosa morte. Cerca di ricostruire gli ultimi giorni della madre, ne ripercorre la vita tormentata dalla gelosia del marito e si imbatte in uomini ambigui, abitanti di un mondo violento e prevaricatore. Meno compatto di "Morte di un matematico napoletano", questo film è più rischioso, proprio perché si regge sul limite pericoloso dello stereotipo
"Sentivo la città disciolta nel calore, sotto una luce grigia e polverosa, e ripassavo mentalmente il racconto dell'infanzia e dell'adolescenza che mi spingeva a divagare per la Veterinaria fino all'Orto Botanico, o per le pietre sempre umide, coperte di verdure marce, del mercato di Sant'Antonio Abate. Avevo l'impressione che mia madre si stesse portando via anche i luoghi, anche i nomi… leggi tutto
Amalia, la madre, e Delia, la figlia, due donne che per tutta la vita vivono di riflessi, di quello che hanno solo immaginato di essere l'una per l'altra.
La prima scena del film è l'immagine di un ricordo di Delia, nel cortile di casa, con la madre nel tinello che cuce a macchina, è una immagine calda, confortevole, con una figura materna dolce e complice. Improvvisamente siamo… leggi tutto
uno dei rari capolavori del cinema italiano anni 90. Miscuglio arrischiato ma riuscito di giallo, psicanalisi, quadro sociale, con echi sirkiani (l'abito rosso...) e una gran vena visionaria. Nella parte centrale, squarci di grande cinema, con la sequenza della sauna da consegnare agli annali per la sua valenza quasi pittorica. Film denso, complesso, disturbante, sui rapporti intrafamiliari e… leggi tutto
Amore Molesto. Può essere molesto un amore? Lo è senz’altro quello tra Delia e sua madre e lo è nel senso proprio del termine e cioè “che arreca molestia, che disturba, fastidioso”. Ma il termine porta in sé anche la parola “molestia”, associata a una area semantica ben più inquietante e perturbante.
La figura centrale…
Misteriose telefonate della madre a sua figlia Delia (Anna Bonaiuto), un padre assente da tempo, un ritorno a Napoli da parte di Delia per la morte di Amalia per apparente suicidio, figure misteriose che ritirnano e dei ricordi d'infanzia sopiti che a poco a poco riaffiorano, minacciando di cambiare certezze che si credevano incrollabili.
L'Amore Molesto di Mario Martone (1995), tratto…
Premio del pubblico BNL 2018 alla 13° FESTA DEL CINEMA DI ROMA Miglior film della sezione collaterale ALICE NELLA CITTA' 2018 Ci sono state, anche se… segue
13° FESTA DEL CINEMA DI ROMA - INCONTRI RAVVICINATI/OMAGGI
Delia è una fumettista napoletana quarantenne che da anni vive da sola a Bologna, ospitando di tanto in tanto l'eccentrica madre Amalia presso la sua abitazione. Una sera la donna riceve alcune bizzarre telefonate dalla madre, apparentemente ubriaca, che le formula discorsi insensati, confusi, volgari, mettendo giù la…
La trasposizione cinematografica di una delle prime opere di Elena Ferrante, fu questo "Amore molesto" di Martone, film riuscito e inquietante, ambientato interamente a Napoli. E' la storia di una donna trapiantata al nord , costretta a tornare nella sua città natale a causa della misteriosa morte della madre. Il suo rientro sarà costellato da vari e…
"Sentivo la città disciolta nel calore, sotto una luce grigia e polverosa, e ripassavo mentalmente il racconto dell'infanzia e dell'adolescenza che mi spingeva a divagare per la Veterinaria fino all'Orto Botanico, o per le pietre sempre umide, coperte di verdure marce, del mercato di Sant'Antonio Abate. Avevo l'impressione che mia madre si stesse portando via anche i luoghi, anche i nomi…
Una donna ritorna nel ventre oscuro di Napoli per il funerale della madre morta di una morte misteriosa. All'inizio del film le due donne appaiono diversissime; fredda e severa la figlia, vitale e sessualmente spudorata la madre. Delia, la figlia, si mette alla ricerca dell'amante di sua madre nel tentativo di dipanare una fitta rete di misteri che si perdono nel tempo e nei meandri di una…
Delia, una disegnatrice di fumetti, riceve una strana telefonata dalla madre che accenna a minacce misteriose; il giorno seguente il cadavere della madre è ritrovato su una spiaggia. Delia si reca a Napoli ai funerali e poi inizia una sorta di inchiesta per scoprire alcuni segreti legati al suo passato: in particolare, la circostanza misteriosa per cui lei, da bambina, accusò la…
Amalia, la madre, e Delia, la figlia, due donne che per tutta la vita vivono di riflessi, di quello che hanno solo immaginato di essere l'una per l'altra.
La prima scena del film è l'immagine di un ricordo di Delia, nel cortile di casa, con la madre nel tinello che cuce a macchina, è una immagine calda, confortevole, con una figura materna dolce e complice. Improvvisamente siamo…
Mario Martone passa dal teatro al cinema a dal cinema al teatro con estrema disinvoltura. Tiene le due cose saggiamente separate, ma se uno è abituato a vedere il mondo in un certo modo è inevitabile che…
Dopo Morte di un matematico napoletano (1992) e se si esclude la parentesi di Rasoi (1993), film tratto dall'omonima opera teatrale di Martone stesso, questo è il secondo lungometraggio per il regista; ed è una conferma. Conferma innanzitutto della capacità di Martone - che è qui anche sceneggiatore - di costruire un cinema solido di personaggi e ambientazioni comuni…
La ragazza madre, sedotta e abbandonata, o magari peggio stuprata. La donna che cresce i suoi figli in solitudine. Con fatica, spesso con coraggio, a volte con rassegnazione. Ma quasi sempre con amore. Quante pellicole…
Aspettavo con ansia l'uscita del nuovo film di Martone, regista napoletano che amo moltissimo. "Noi credevamo" non l'ho ancora visto, ma sto già pregustando la visione, appena possibile. Sono molto contenta che…
Film molto pretenzioso, infarcito di flashback didascalici (era necessario cambiare la tonalità dei colori per far capire che erano scene ambientate nel passato?) e con alcuni personaggi - Beppe Lanzetta, il padre della protagonista - stereotipati. La Bonaiuto è, come al solito, molto brava ma sprecata. Il personaggio delineato meglio è quello interpretato da Angela Luce.…
Delia (Anna Bonaiuti) è una disegnatrice di fumetti che vive e lavora a Bologna. Nel giorno del suo compleanno aspetta Amalia (Angela Luce), la madre che dovrebbe arrivare da Napoli. Amalia non solo non è partita ma gli fa anche delle telefonate strane che mettono Delia in uno stato di agitazione. Poi Amalia viene trovata morta annegata con addosso solo un reggiseno di pizzo rosso.…
Un Martone che affronta un argomento agro, ma che sa di cinema ad alto livello; certo non è un soggetto che ci rende piana la strada della storia ma che ci fa entrare nei meandri proibiti e intimi della storia familiare e sconosciuta. Tratto dal romanzo di Elena Ferrante, il regista, a differenza di Faenza con I Giorni dell'Abbandono, è riuscito a entrare in una trama e con…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (6) vedi tutti
Intrigante, carico di suggestioni.
commento di supadanyFilm sconclusionato
commento di ENNAHBel lavoro di Martone
leggi la recensione completa di Furetto60Voto 7. [10.08.2012]
commento di PPe' l'ennesimo insulto al popolo parteneopeo, per il resto e un gran bel film
commento di danandre67Voto 7/8 Avvolgente
commento di luca826