Regia di Sam Raimi vedi scheda film
Raimi non firma il suo miglior film, senza dubbio, ma tira comunque fuori un western memorabile e ricco di idee, con un lirismo leoniano che aleggia in una messa in scena cartoonesca.
Western più unico che raro questo di Raimi, che omaggia con gusto il cinema di Leone contaminandolo con il suo stile inconfondibile e sopra le righe. Pieno di citazioni che rimandano alla "trilogia del dollaro", dalla colonna sonora che fa molto Morricone alla cittadina che ricorda molto da vicino quella di "Per un pugno di dollari", ne viene fuori una rivisitazione quasi cartoonesca dello spaghetti-western. Zoomate veloci, movimenti vorticosi, ralenty e tagli obliqui accompagnano gli innumerevoli duelli tra una serie di personaggi più o meno classici, anzi, alcuni di questi sembrano usciti da un fumetto. Raimi si diverte e fa divertire, per gli amanti di questo autore il film è uno spasso irresistibile, confrontandosi con un genere non propriamente nelle sue corde in modo ironico e appassionato. La trama è la si é già vista tante volte ma poco importa, il finale è previdibile e non ambisce lasciare sorpreso lo spettatore, quantomeno da un punto di vista narrativo. Raimi é chiaramente disinteressato alla narrazione, la classica storia di vendetta é solo un pretesto per dare vita a un western a metà tra "C'era una volta il West" e "L'armata delle tenebre". Roba da tutti i giorni, insomma. Probabilmente ha scontentato molti puristi del genere, si tratta invece dell'ennesima piccola perla di un autore che contamina i generi in modo assurdo dando sempre sfogo al suo genio. Una storia ridotta all'osso porta ad alcuni momenti di stanca ed inevitabilmente ripetitivi, non è né un capolavoro né un film perfetto ma avercene. Interessante però il pistolero solitario donna alla Clint Eastwood, interpretato da una Sharon Stone in parte. Ottimo Gene Hackman, reduce da "Gli Spietati", il film vede come coprotagonisti anche un giovanissimo Di Caprio pronto a spiccare il volo con "Titanic" e un Russell Crowe non ancora famoso. Memorabili anche i vari assurdi personaggi secondari, da "Asso" all' Indiano "immortale". Polvere, sangue, fango, Raimi quasi divinizza i continui duelli, le pistole e i loro portatori, in un carnevale innocuo, esagerato ed irresistibile di morti. Un film imperdibile, in conclusione, girato benissimo e con estro dal geniale Raimi, ironico, citazionista ma capace di creare qualcosa di assolutamente unico.
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