Regia di Robert Altman vedi scheda film
Squilli di tromba e campane a festa nel Michigan. Si celebra il matrimonio dell’anno, quello tra Dino Corelli, ricco rampollo di una potente famiglia di imprenditori, e Meringa Brenner, figlia di ex camionista arricchito. Mentre le nozze vengono celebrate, la vecchia Nattie Sloan (Lillian Gish), nonna materna di Dino e organizzatrice dell’evento, tira le cuoia. Per non turbare la solennità del giorno, il medico preferisce non comunicare la triste notizia ai parenti: si inizino pure i festeggiamenti!
Robert Altman, autore anche del soggetto e della sceneggiatura (insieme ad Allan Nicholls, John Considine e Patricia Resnick, che interpretano anche dei piccoli ruoli), porta all’esasperazione la coralità del racconto già sperimentata in Nashville. Qui i personaggi si raddoppiano (da 24 a 48), ma permane tutta la vena dissacratoria e sarcastica tipica della sua cinematografia. Il bersaglio è, come sempre, l’America contemporanea. Nello specifico, stavolta ad essere demolìti sono istituzioni come il matrimonio, la famiglia, la religione. Il matrimonio diventa il collegante di una società caotica e volgare, celebrazione tanto attesa e preparata quanto ignorata e ridicolizzata. La famiglia Sloan, che nasconde molti segreti nella sua apparente facciata di rispettabilità, si è fatta molti nemici negli anni ed è inevitabile che alla sua festa si presentino solo in due o tre invitati. Infine, la religione, con la messa alla berlina dell'anziano e rimbecillito vescovo e di un esaltato prete sposato e con un “figlio del peccato”. Un matrimonio è un film divertentissimo, esilarante, eppure vi aleggia costante la presenza della morte, un’aria funebre che lascia un segno indelebile.
Altman tratteggia acidamente una serie di personaggi pessimi e negativi, cominciando proprio con gli stessi sposi: la bruttina e ingenua Meringa (Amy Stryker) non sa che lo stupido neo-sposo Dino (Desi Arnaz jr.) le ha messo incinta la sorella Beringa (Mia Farrow), nè che il ragazzotto sotto sotto forse è omosessuale. I genitori di lei sono due neo-borghesi arrichitisi con un'azienda di trasporti: il cafone Chicco (Paul Dooley) trascura la sciatta moglie "Tulip" (Carol Burnett), che vede nel corteggiamento di un parente dello sposo la possibilità di una nuova giovinezza. I genitori dello sposo hanno dovuto sottostare per anni ai ricatti della tirannica madre di lei: e così Regina Corelli (Nina Van Pallandt) vive tra ricordi e continue iniezioni di cocaina, mentre l'italiano Luigi Corelli (Vittorio Gassman), ex cameriere, ha dovuto rinunciare a frequentare tutti i propri parenti italiani pur di continuare a vivere nella ricchissima tenuta di famiglia. E poi gli ospiti e gli intrattenitori: il vecchio vescovo (interpretato dal regista John Cromwell) acciaccato e che si dimentica le formule da pronunciare; il medico di famiglia Jules (Howard Duff), che con una mano regge il bicchiere sempre pieno e con un’altra palpeggia spudoratamente le ospiti femminili, e al quale spettano le battute migliori ("Vuol dire che lei non beve? In altre parole, quando si alza la mattina, le sta bene sentirsi di merda tutto il giorno!"); l’organizzatrice di matrimoni (Geraldine Chaplin), che considera le spose come sue “figlie” e non si trattiene dal provare a baciarle; fino ad arrivare al fratello di Luigi, Dino (Gigi Proietti), che giunge inaspettato alla festa e si sorbisce subito le botte prima dell’addetto alla sicurezza e poi dello stesso fratello, ma non è meno volgare quando, dopo essere stato rifiutato da una donna, reagisce male cercando di colpirla nelle parti intime. Alla fine, le uniche figure innocenti sono forse l'ingenua Beringa (Mia Farrow), sfruttata dagli uomini per la sua debolezza e per la sua facilità nel concedersi sessualmente, e la taciturna ed esterefatta reporter (Lauren Hutton), alla quale capita per caso il bouquet nuziale dopo che le altre donne se ne sono sbarazzate giocandoci a rimpiattino.
Durante i festeggiamenti in casa Sloan succede di tutto: gli altarini vengono allo scoperto, si sfiorano liti e scazzottate, muoiono addirittura tre persone. Ma, alla fine, sembra che tutto torni come prima. I festeggiamenti finiscono, si fa notte, il caos lascia spazio ad un silenzio assoluto.
“Non riesco a pensare a un avvenimento più felice del matrimonio: eppure chissà perchè, quando finisce diventa così triste”.
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