Regia di Felice Farina vedi scheda film
Romano e Marina, fratello e sorella, convivono in un modesto appartamento. L'arrivo di un nuovo vicino, Alfio, sconvolge la loro routine: Marina si innamora dell'uomo, che si rivela essere uno spacciatore, e scappa con lui. Anche Romano nel frattempo si mette in giri loschi.
L'esordio nel lungometraggio cinematografico di Felice Farina, classe 1954 e dunque poco più che trentenne, avviene con questo Sembra morto... ma è solo svenuto. Il titolo è buffo, ma in verità ben poco importante all'interno dell'economia del film: è infatti ciò che dice Romano a Marina, preoccupata per lo stato del suo criceto. Come ogni buona opera prima che si rispetti, la pellicola è stata realizzata in economia di mezzi, ma neppure troppo; Farina sfrutta in maniera egregia il materiale che ha a disposizione e viene senz'altro aiutato dalla presenza sullo schermo di tre interpreti convincenti, nei ruoli centrali, come Marina Confalone, Mario Prosperi e Sergio Castellitto, che è anche autore della sceneggiatura insieme al regista e a Gianni di Gregorio. La trama non ha, a dire il vero, grandissimi spunti degni di nota, ma funziona bene la narrazione che mescola commedia e dramma; forse la prima metà del film trascorre un po' troppo quieta, a fronte di una seconda parte più movimentata, e questa potrebbe essere la pecca principale del lavoro. Farina realizzerà il suo secondo lungometraggio, dopo aver firmato un episodio del corale Sposi (1988), tre anni più tardi con Affetti speciali, altro titolo degno di nota e dimenticato fin troppo in fretta. 5,5/10.
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