Regia di Volfango De Biasi vedi scheda film
Forse devo delle spiegazioni, soprattutto a me stesso, riguardo alla mia scelta di vedere un film come questo che non appartiene assolutamente alle mie corde di frequentatore di sale e multisale. Insomma diciamo che non è il mio genere, ecco. Ci ho pensato ma un motivoi vero non l'ho trovato. A volte càpita che uno fa una cosa d'impulso. Non che ne sia pentito ma ho trovato conferma (se non altro) che non riesco a divertirmi (se non a rari sprazzi) con questo tipo di prodotto. Sul contenuto del film c'è poco da dire, è umorismo che -ancorchè cerchi (spesso maldestramente) di "nobilitarsi" con qualche "fuga in avanti" rispetto al vecchio ed obsoletissimo cinepanettone, resta in ogni caso un modo di arruffianarsi un pubblico di bocca buona (molto buona). E se qualcuno vi viene a parlare di "comicità corale" o di "umorismo teatrale", beh fate finta di dargli ragione ma sappiate che sono frasi vuote. Perchè questo non è vero cinema, anzi diciamo meglio che non è vera commedia, è solo una somma algebrica di gag che hanno i volti di personaggi resi popolari dalla televisione o anche solo da mode del momento. Ciò detto, non ho problemi a dire che gli attori (non tutti) sono bravini e che qualcosina di divertente c'è...ma (mia opinione) è troppo poco, tra molta fuffa, qualche sorriso e alcuni sparsi sprazzi di simpatia. Si buttano nel calderone le solite cose miscelate talvolta con gusto, ma sono appunto le solite cose: comicità regionale a tutt'andare (romanesco e napoletano ostentati quasi con sfrontatezza), contrapposizioni tra burini e ricchi, siparietti amorosi tenerelli, e via standardizzando. Si salvano la comicità "lessicale" di Nino Frassica, il talento di Eleonora Giovanardi, la piacevole partecipazione speciale di Ninetto Davoli, ma soprattutto l'istrionica carica dirompente di Lillo e Greg. Questi ultimi sono davvero bavi anche alle prese con due ruoli tutto sommato stupidotti. Lillo è una forza della natura e quanto a Greg devo dire che - in mezzo a tanti cineasti/attori che millantano ispirazioni (inverismilissime) alla commedia italiana dei 60, beh, Greg è uno dei pochi che potrebbe essere accostato (con la sua impagabile maschera sfacciatamente istrionica/paracula) ai Tognazzi o ai Gassman dei bei tempi che furono. Riassumendo. Sempre meglio dei Vanzina (ovvio e perfino banale specificarlo) ma resta comunque una roba di quelle che "escono solo a Natale". E dicendo questo si dice già tutto.
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