Regia di Roberto Benigni vedi scheda film
Per una serie di singolari casualità, Loris, uno strambo personaggio che vive tra aspirazioni mancate e piccoli sotterfugi, è ritenuto essere un sanguinario maniaco sessuale e serial-killer di donne. Il commissario Frustalupi, da anni impegnato in un'infruttuosa caccia al criminale, seleziona una giovane agente, Jessica, affidandole il compito di entrare in contatto con Lorsi e provocarlo, affinchè egli mostri la sua natura predatoria, e lo si possa arrestare. L'approccio riesce, ma Loris delude le aspettative del commissario. Una commedia basata sugli equivoci, ben diretta da Roberto Benigni, che è anche interprete del protagonista. Su un semplice intreccio poliziesco, l'attore e regista toscano incastra una lunga sequenza di gag e scenette, che lo vedono alla prese dapprima con gli "antagonisti" della sua quotidianità, il più agguerrito dei quali è un amministratore di condominio che tenta continuamente di cacciarlo dal suo appartamento, e successivamente con Jessica e tutto ciò che ne consegue. L'agente, durante l'operazione di "adescamento", che avviene in casa di Loris, comprende che l'uomo è estraneo ai fatti di sangue, ed anzi, apprezzandone la grande bontà di fondo, se ne innamora. Il colpevole è un altro, ma sia il commissario Frustalupi, sia lo psicologo che lo coadiuva, puntano il dito contro il mite Loris. Prendendo il controllo delle operazioni, sarà proprio Jessica a scagionarlo ed assicurare alla giustizia il vero "mostro". Ottima interpretazione per Roberto Benigni; poco spontanea, invece, Nicolette Braschi, nel ruolo di Jessica. Tra i comprimari, degno di nota Jean-Claude Brialy nelle vesti dell'accigliato amministratore di condominio. Nonostante lo sfondo "giallo", le tonalità dell'opera sono quelle di una commedia spensierata. Tale leggerezza, tuttavia, s'appanna nella caratterizzazione del personaggio dello psicologo. Facendo affidamento su una scienza che appare tutto tranne che esatta, lo studioso tenta in ogni modo di sondare la mente del sospettato senza porsi alcun dubbio circa la sua reale colpevolezza, ed anzi interpretando in tale senso i controversi risultati di ogni suo, più o meno astruso, test. Una visione piacevole e disimpegnata, in grado di strappare ben più di un sorriso.
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