Regia di Lawrence Kasdan vedi scheda film
All'inizio degli anni Novanta, grazie ai successi di due capolavori quali Balla coi lupi e Gli spietati, il genere western sembrava aver trovato nuova linfa. Lawrence Kasdan e Kevin Costner, da sempre appassionati al genere, avevano già realizzato insieme Silverado, buon western del 1985 con una trama ed uno svolgimento che richiamavano e omaggiavano i grandi classici del genere. Sull'onda di questo successo, e della ritrovata passione del cinema americano per il western, decidono così di imbarcarsi in una grande impresa: realizzare una monumentale biografia su uno dei personaggi più conosciuti e leggendari del vecchio West, lo sceriffo Wyatt Earp. L'intento è ambizioso: concentrare in più di 180 minuti buona parte della vita di Earp, da quando era ragazzino alla vecchiaia. Peccato che Wyatt Earp alla fine non risulti per niente un film riuscito. Prima di tutto perchè forse non si sentiva davvero il bisogno di raccontare per l'ennesima volta una vicenda che il cinema americano aveva già sviscerato in tutti i modi possibili e immaginabili. La storia e gli avvenimenti sono gli stessi già visti molte volte, e si aggiunge davvero poco a quello che già sapevamo. Lo scopo di Kasdan e di Costner è chiaramente quello di "demitizzare" il personaggio Earp, facendone un (anti)eroe cupo e vendicativo, distrutto da un dolore interiore per la perdita della prima moglie, che si porterà dentro in tutti gli anni a venire. La faida degli Earp con i Clanton (evento che porterà alla celeberrima sparatoria all'O.K. Corral, qui mostrata cercando di restituire il realismo dello scontro, durato in realtà pochi secondi) risulta ambigua e spiegata male. Il cast, pieno di nomi famosi, spreca attori quali Gene Hackman e Isabella Rossellini (in ruoli minuscoli), a vantaggio di un Kevin Costner inespressivo ed al suo peggio (e che proprio da qui comincerà una parabola decrescente fatta di clamorosi insuccessi e scelte sbagliate); molto bravo invece Dennis Quaid nel ruolo del pistolero-dentista Doc Holliday. Insomma, Wyatt Earp utilizza più di tre ore per non dirci niente di nuovo, risultando noioso, pomposo e prolisso. Molto meglio riguardarsi Sfida infernale di Ford o Sfida all'O.K. Corral di Sturges...
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