Regia di Gianfrancesco Lazotti vedi scheda film
Dieci reduci della menopausa si incontrano tutti gli anni in una trattoria romana per celebrare il compleanno di due di loro. Quest'anno, uno dei festeggiati, però, è morto, lasciando una curiosa eredità (un vecchio convento nel quale potrebbero andare a vivere tutti insieme i 9 sopravvissuti), mentre l'altro è in ritardo (perché, come si scoprirà alla fine con bonaria complicità, è agli arresti domiciliari per una storia di tangenti). La sera passa amena tra il ringalluzzirsi di vecchi litigi e antichi amori, sonnolenze e patetici scherzi goliardici. Ritmo e idee zero, e nessun interesse per il cibo: il regista ambienta tutta la storia a tavola (il che dovrebbe avere un senso narrativo e "filosofico"), ma ci fa vedere solo due portate striminzite. Gianfrancesco Lazotti ha 37 anni: c'è da chiedersi anche quanto gli importi dei suoi personaggi (età media, 60 anni). Lui dice che le loro storie non hanno età, ma è il suo cinema a dimostrare l'età stantia di una commedia defunta che quattro strizzate d'occhio pretenziose non possono certo resuscitare.
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