Regia di Neri Parenti vedi scheda film
Un camion coperto. Sul telone la scritta "Gruppo elettrogeno". Il telone cade e appare una decina di ciclisti che pedalando fanno girare tutti insieme una gigantesca ruota di bicicletta, che a sua volta fa girare la dinamo fissata alla gomma. E' la trovata più silenziosa e simpatica delle Nuove comiche di Neri Parenti, quattro episodi con cinque sceneggiatori e due protagonisti, Paolo Villaggio e Renato Pozzetto, pieni di buone intenzini ogni volta, ma capaci di risultati disastrosi. Ne fanno le spese un balletto rimasto senza corrente prima e un magistrato bisognoso di scorta poi. Oppure sono loro stessi Villaggio e Pozzetto, a danneggiarsi l'un l'altro per contendersi una ragazza al campeggio. Solo nel finale giovano a un bambino di sei mesi smarrito dai genitori: sarà un'inattesa paternità per una coppia omosessuale, e una felicità breve. L'estro dei protagonisti è inversamente proporzionale al numero di battute che pronunciano. L'imitazione del cinema muto dà quindi i risultati più felici. Il resto distende, e non è poco. Villaggio ha un cruccio consolidato: Margherita Buy non lo saluta perché non lo stima. Difficile che lei ci ripensi dopo questo film. Ma forse Villaggio avrà il sorriso di qualche bambino in più. Che è anche meglio.
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