Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film
Un film divenuto un mito della nostra epoca e della cultura popolare contemporanea, accolto da un grandissimo successo di pubblico e da una miriade di premi. A vederlo ad un pò di anni dalla sua uscita, se ne apprezzano soprattutto i pregi: è un film che scorre veloce per oltre due ore, pieno di divertimento ed emozione, un tentativo di riscrivere trent'anni di storia americana visti con gli occhi di un "idiota di genio" che, senza rendersene conto, cambia la storia e il destino di molte persone intorno a lui (e il messaggio è proprio che chiunque, per quanto poco intelligente, può contribuire ad un cambiamento positivo della società in cui vive). Tom Hanks è la vera anima del film ed è molto convincente nella mistura di candida goffaggine e spirito di avventura che contraddistinguono il personaggio (a mio parere meritato il suo Oscar); buone anche le prove di Robin Wright, Gary Sinise e Sally Field nei ruoli di contorno più importanti. E' innegabile che molta della riuscita dipende dallo straordinario lavoro di effetti speciali, coordinati da Ken Ralston, che fanno interagire il protagonista con molti importanti personaggi degli anni Sessanta e Settanta, e anche la regia di Zemeckis è spesso coinvolgente e ispirata, toccando a tratti perfino la poesia (l'abbraccio di Forrest e Jenny in un laghetto artificiale davanti a un meeting pacifista). Tuttavia, i meriti artistici del film sono notevoli, ma non così eccezionali da far gridare al capolavoro, come qualcuno vorrebbe: si ha l'impressione che questa favola moderna soffra di alcune esagerazioni e ridondanze (poco convincente ad esempio il modo in cui viene inserito nel racconto lo scandalo Watergate, scoppiato "a causa di" Forrest), a tratti risulta un pò reticente su alcuni argomenti scottanti (perchè non farci udire cosa aveva da dire Forrest sulla guerra del Vietnam, nella scena del meeting pacifista in cui il suo discorso viene reso inudibile a causa di problemi tecnici?) e a tratti un pò troppo semplicistico. Il rapporto con Jenny è caratterizzato in maniera molto toccante, ma forse si avverte un certo moralismo nel continuo ricorrere da parte della ragazza a Forrest solo nei momenti di bisogno, e nella "punizione" finale che il copione le riserva. Inoltre, sarei curioso di sapere quanti soldi ha percepito Zemeckis da parte della Nike per una pubblicità così sfacciata delle sue sneaker (già effettuata nella saga di Ritorno al futuro), in tempi in cui il product placement forse non era stato ancora regolamentato dagli agenti di Hollywood. Nel complesso, comunque, un'opera che celebra le virtù americane senza cadere nelle trappole della nostalgia più scontata, e un film rivolto alle masse realizzato con grande senso dello spettacolo.
voto 8/10
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