Regia di Pierfrancesco Campanella vedi scheda film
Cinque giovani amici sognano un ingresso trionfale nel mondo del lavoro, chi come attore e chi come giornalista, chi come fotografa e chi come squillo di lusso: naturalmente non arriveranno successo e denaro a fiumi, ma principalmente illusioni e delusioni.
Opera prima di Pierfrancesco Campanella in veste di sceneggiatore e di regista, Strepitosamente... flop ha di buono soltanto una cosa: la coerenza con cui tiene ostinatamente fede al proprio titolo. Boutades a parte, si tratta di una pellicola dotata di non indifferente simpatia, derivante da una certa autoironia di fondo; il debutto di Campanella rimane però purtroppo ancorato formalmente a canoni estetici pseudotelevisivi e, sul piano dei contenuti, a una piattezza sconfortante. Come uno sconclusionato fotoromanzo senza idee, il film nasce comunque con sufficienti ambizioni, tentando di raccontare l'approccio generazionale di una cinquina di giovani protagonisti al mondo adulto, alla ricerca di gloria e soddisfazioni materiali che l'esperienza concreta andrà a rimodellare, rimpicciolire o addirittura cancellare. Interpreti non all'altezza, almeno nella parte centrale del cast, nella quale l'unico nome degno di nota è quello di Urbano Barberini; in parti laterali troviamo poi Donatella Rettore - accreditata sui titoli di testa con il solo cognome - e Dalila Di Lazzaro. Ruolino anche per Yvonne Sciò, divenuta recentemente una divetta del piccolo schermo grazie a uno spot tormentone della Sip. Fastidiosissime le musiche di Gianni Marchetti, ricolme di invadenti tastiere sintetizzate e infilate in ogni dove alla maniera di (molesti) jingles. Nel 1993 il regista dirigerà il suo secondo lavoro: Bugie rosse. 2/10.
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