Regia di Terence Young vedi scheda film
Primo capitolo della infinita saga dedicata all’agente segreto inventato da Ian Fleming. James Bond qui si svela al pubblico, se ne conoscono le peculiarità e si prende confidenza col personaggio (intento chiaro fin dalle premesse, tanto che il doppio 0 del personaggio è il codice della “Licenza di uccidere” che conferisce il titolo al film). Per la cronaca, l’agente 007 è in Giamaica, a indagare sull’omicidio di Strangways, che lo porta diritto al Dr. No, un misterioso cinese che cerca di deviare la rotta dei missili americani.
Alcune scene per gli annali: il gunbarrel iniziale, Bond seduto al tavolo di gioco che si presenta col suo impareggiabile stile e l’uscita dall’acqua della prima Bond girl della storia, Ursula Andress.
È giustamente un capolavoro assoluto perché, oltre ad aprire il ciclo più longevo e famoso della storia del cinema, ha uno stile inconfondibile, dalla regia alla fotografia, dalla sceneggiatura alla recitazione. Eppure, per le due ore di film, piuttosto che seguire le vicende, apprezzare il profilmico o controllare l’aderenza col romanzo, non si riesce a smettere di ripetere la frase “Che stile, James Bond!”.
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