Regia di Franklin J. Schaffner vedi scheda film
Sceneggiato da Gore Vidal, che nell'analisi della scena politica americana romanzandola è stato un campione, "L'amaro sapore del potere" si inserisce a pieno titolo nella grande tradizione del cinema di impegno civile. Secondo lungometraggio per Franklin J.Schaffner, che trovò ampio successo anni dopo a partire da "Il pianeta delle scimmie", con un Oscar vinto per "Patton", il film mescola una critica acuta ad un sistema tendenzialmente corruttibile come quello politico ad un'analisi dei meccanismi che portano i candidati alla presidenza a essere presentati al popolo e alle sfide interne per le lotte di potere e potenziale affermazione, senza dimenticare un elogio dell'onestà e del dovere di scavalcare convenienze e accordi che tradiscono la fiducia degli elettori. Henry Fonda e Cliff Robertson si affrontano,l'uno rappresentante una coscienza ed un'etica che il Potere tende a voler soffocare per poter vivere meglio, l'altro uomo di facciata fondamentalmente marcio e privo di scrupoli: "Lei non ha rispetto per il prossimo: in un uomo è una tragedia,in un presidente un disastro." Ricco di dialoghi ficcanti e sciolti, "The best man" trova un altro ottimo interprete come Lee Tracy nel ruolo del presidente uscente, misto di durezza ,cinismo, e senso pratico:uno dei migliori lavori di un regista capace ma discontinuo.
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