Regia di Luchino Visconti vedi scheda film
Il film "Quattro notti di un sognatore", di Robert Bresson, ispirato allo stesso racconto di Dostojevskij, è incentrato sull'ineluttabilità del destino, che, di fatto, paralizza i sentimenti e congela ogni essere umano nel suo ruolo predeterminato. Ne "Le notti bianche", invece, l'accento è posto sulla complessità della vita e dei moti dell'animo, che rende difficile la comunicazione e la condivisione. I personaggi appaiono vibranti di passione, eppure sono imprigionati nella sfera dei sogni individuali, che circonda ciascuno di essi come una nicchia permanente e impenetrabile, ed è incapace di scendere a patti con la realtà. Visconti ci propone la maturità affettiva come consapevolezza della nostra ingenuità, alla quale, tuttavia, l'amore, giustamente, ci costringe ad abbandonarci. Al pessimismo di Dostojevskij-Bresson si sostituisce il disincanto neorealista, che sottrae alla notte ogni romanticismo ed ogni tragicità per restituircela come l'immagine del mondo degli esclusi.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta