Regia di Roberto Bianchi Montero vedi scheda film
Due amici si ritrovano dopo tanti anni e scoprono di essere entrambi sposati e con due figli: due maschi l'uno e due femmine l'altro. Combinare il doppio matrimonio incrociato sarà il passo successivo; ma nonostante l'iniziale rifiuto, i quattro giovani, incontrandosi di persona, avranno modo di cambiare idea.
Melodramma in odore di neorealismo rosa, Cantate con noi è un'innocente pellicola leggera confezionata con pochissimi mezzi e modesto artigianato da un mestierante quale Roberto Bianchi Montero, attivo all'epoca da una decina d'anni dietro la macchina da presa, e scritta da Antonio Ferrigno con la collaborazione di Giovanni d'Eramo e Alfredo Polacci. I nomi di maggior rilievo sono in definitiva quelli sullo schermo, fra ottimi caratteristi e seconde linee dall'indubbia preparazione: Tina Pica, il giovane Carlo Giuffrè, Guglielmo Inglese, Virgilio Riento, Beniamino Maggio e Rosario Borelli sono i principali. Melodramma in senso lato, sul versante della sceneggiata partenopea di quei tempi, esente da tragedie o sentimenti forti, con un'innata componente musicale che si riversa in numerose esibizioni canore non sempre contestualizzate in maniera ineccepibile; neorealismo rosa per quanto riguarda invece lo snodo centrale della narrazione - giovani di belle speranze in cerca di sistemazione amorosa - e per l'ambientazione concretamente contemporanea, negli anni della ricostruzione del Belpaese. In sostanza, un prodottino di poche e riuscite ambizioni, destinato a un pubblico facilmente accontentabile. 2,5/10.
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