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Il giuramento dei forzati

Regia di Michael Curtiz vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il giuramento dei forzati

di axe
7 stelle

L'occasione di tornare in Europa e, in qualche modo, dare una mano è offerta da un anziano, il quale ha trascorso anni per pianificare il rientro con mezzi di fortuna, il quale li mette a loro disposizione purchè giurino di combattere per la Francia. Il leader di questi personaggi è Matrac, un ex-giornalista ritenuto "scomodo", poichè apertamente contro il premier francese Daladier, accusato di accondiscendenza nei confronti di Hitler durante la Conferenza di Monaco del 1938. Separato dalla moglie Paula e condannato con un'accusa pretestuosa, Matrac, slla via del ritorno, dichiara la perdita d'interesse per le sorti della madrepatria, che percepisce come ingrata. Le notizie apprese e gli eventi vissuti a bordo della nave battente bandiera francese che lo accoglie, insieme ai compagni, per la traversata dell'oceano, lo spingono a cambiare idea. Le dinamiche che si sviluppano a bordo del natante sono emblema delle lacerazioni vissute dalla nazione francese durante gli anni dell'occupazione tedesca. Alcuni uomini, controllati dal pomposo maggiore Duval, ufficiale di lungo corso descritto come nullafacente ormai da anni, appreso dell'armistizio firmato dal maresciallo Petain, agiscono nell'interesse del governo collaborazionista di Vichy; altri - tra i quali gli ex-detenuti - accettano di recarsi in Inghilterra. L'inevitabile scontro vede prevalere la seconda fazione. L'equipaggio deve poi vedersela con un bombardiere tedesco, che finisce abbattuto. Gli aviatori supersititi sono finiti a colpi di mitragliatrice da un determinato Matrac, incollerito dalle devastazioni recate alla nave. Matrac continua a servire gli Alleati a bordo di un aereo da guerra; sa di aver avuto un figlio da Paula, e, quando può, manda un messaggio alla famiglia sorvolando l'abitazione di campagna dove i due sono residenti; ma la sua fortuna è destinata a cessare. Epilogo strappalacrime, ma - senza dubbio - d'incoraggiamento per gli spettatori cui, all'epoca della produzione, era destinata l'opera. Matrac è interpretato da Humphrey Bogart; è tratteggiato come uomo tutto d'un pezzo. Anni di lavori forzati in un ambiente ostile non fiaccano il suo spirito. E' schierato a difesa della libertà e della democrazia; contemporaneamente ha massima cura della propria famiglia. Tramite il suo personaggio, è espressa una pungente critica contro l'atteggiamento del governo francese nel periodo antecedente lo scoppio della guerra, nonchè una dura invettiva contro il governo di Vichy. Mediante l'espediente del racconto, nel racconto ... nel racconto, il film mostra vari panorami ed ambientazioni. Si va dal contesto bellico delle missioni di bombardamento sulla Germania - aviatori e personale di terra sono mostrati sempre entusiasti del loro ruolo - ai panorami "coloniali" della Cayenna; dalla Francia dell'anteguerra alle sequenze "marittime" che raccontalo la navigazione verso l'Eruopa. Il ritmo è molto sostenuto; la colonna sonora è ricca di motivi "epici"; l'inno nazionale francese è proposto con una certa frequenza. Film interessante, benchè ricco di dettagli poco credibili (esempio, il mezzo con cui Matrac comunica con la famiglia) ed in un certo qual modo ancora oggi piacevole, purchè si accetti la "ridondanza" della retorica patriottica, la quale - è doveroso comprendere - non è assolutamente fine a sè stessa, essendo nel 1944 la Francia, in tutto o in parte, sotto il controllo tedesco, ed il nazismo ancora lontano dalla sconfitta.

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